Un uomo condannato ad una multa di diecimila euro per violazione delle normative Covid-19 ha avviato una causa legale, sostenendo l’illegalità della sanzione amministrativa.
Il fatto ha avuto origine lo scorso 10 marzo quando le Autorità sanitarie hanno inflitto una multa ad un cittadino maltese, Nicholas Gatt, per aver violato gli obblighi di quarantena legate al Covid-19.
L’uomo ha contestato la multa, e successivamente è stato chiamato a comparire dinnanzi al Commissario per la Giustizia lo scorso giugno. Gli avvocati difensori di Gatt hanno sostenuto che le procedure intentate violano l’articolo 39 della Costituzione, che sancisce il diritto a un processo equo. Questo, secondo i legali, è dovuto al fatto che la multa di diecimila euro costituisce un’accusa penale che deve essere quindi esaminata da un tribunale competente.
Con una pronuncia pregiudiziale sentenziata il 16 settembre 2021, il Commissario alla Giustizia che presiede il Tribunale ha respinto le eccezioni preliminari di Gatt, sostenendo che il Tribunale ha agito secondo la legge approvata in Parlamento. Tuttavia, l’uomo ha fatto ricorso alla Corte Civile per una valutazione di merito.
Il Governo, come riportato da Independent Malta, era a conoscenza di questo problema e ha tentato di risolvere la situazione “incostituzionale”, pubblicando nell’ottobre 2020 il disegno di legge 166, che non è stato approvato dal Parlamento e, successivamente, il disegno di legge 198, pubblicato sulla Gazzetta del Governo a febbraio.
I legali dell’uomo hanno presentato ricorso, sostenendo che la sanzione viene applicata a tutti i cittadini e funge quindi da deterrente nei confronti dei potenziali trasgressori, non come risarcimento del danno. Trattandosi quindi di un reato di natura intrinsecamente penale, il Tribunale competente per tale violazione è quindi quello penale. A fronte di ciò è stato richiesto di dichiarare l’incompatibilità dell’articolo che determina la sanzione in caso di violazione della quarantena con la Costituzione e la violazione del principio che prevede il diritto ad un equo processo.
10.000 calci in bocca a chi ha inventato questa fuffa, altro che 10.000 euro.