Cari lettori, il Corriere di Malta vi aveva raccontato, lo scorso 14 giugno, di come il Tribunale di Malta avesse rigettato la richiesta di estradizione in Italia di un cittadino maltese, Paul Attard. Secondo il Tribunale infatti la richiesta di estradizione era pasticciata e manchevole.
Ora però, dinanzi a quello che, a tutto gli effetti, sembra qualcosa di ben più grave che un semplice «pasticcio all’italiana» i difensori di Attard passano alla controffensiva. Con un esposto indirizzato al CSM di Roma, al Ministero della Giustizia, alla Procura Generale presso la Corte di Cassazione e alla Procura di Messina.
Al centro dell’esposto una vicenda che – ancora una volta – interroga la magistratura italiana sulla qualità del suo operato e su «manovre» poco chiare. Che questa volta hanno impattato su uno Stato sovrano estero, quale Malta.
Di fronte a quella che appare come una vera e propria persecuzione giudiziaria dai fini poco chiari, la difesa di Attard, nella persona dell’avvocato Giuseppe Cavallaro, chiede un’immediata verifica dell’incompatibilità del GIP, Simona Ragazzi, per mettere la parola fine a una storia giudiziaria che appare scandalosa. Anche per l’immagine dell’Italia nelle isole maltesi.