Juanito Jimenez, un 31enne residente ad Hamrun, è stato nuovamente rilasciato su cauzione (in attesa della sentenza) dopo aver ammesso di aver trasgredito per sei volte agli obblighi impostigli in relazione a diversi provvedimenti legali a suo carico, per i quali gli era stata concessa la libertà provvisoria.
Questa volta, l’uomo è finito davanti al giudice dopo essere stato sorpreso in un ristorante di St. Julian’s nonostante fosse soggetto al coprifuoco.
Comparso sabato in aula, Jimenez si è detto colpevole delle accuse a lui rivolte che, nello specifico, riguardano la violazione delle condizioni predisposte dalla Corte nell’estate del 2019, a maggio e dicembre 2020, estate 2021 e 2022 e dicembre 2024.
La difesa ha tuttavia sostenuto che, in base agli emendamenti legislativi introdotti quattro anni fa, il tribunale ha la discrezionalità di decidere se confiscare interamente i depositi cauzionali e ordinare la reclusione dell’imputato, oppure applicare sanzioni alternative. Il legale difensore del 31enne ha inoltre sottolineato che l’uomo, lavoratore autonomo nel settore edile, si trovava in un cantiere a Swieqi e si era recato a St. Julian’s per consumare il pasto, senza intenzione di eludere le condizioni a cui era soggetto.
Un altro elemento presentato a suo favore è stato il suo percorso riabilitativo: Jimenez è attualmente seguito dal Drug Offenders Rehabilitation Board, organismo che monitora i progressi di chi ha precedenti legati alla droga. La difesa ha sottolineato che il suo assistito sta mostrando segni di miglioramento e che, pertanto, la reclusione potrebbe compromettere il suo percorso di recupero.
Dopo una negoziazione tra accusa e difesa, è stato raggiunto un accordo: Jimenez è stato multato per 50 euro per ogni violazione delle condizioni di cauzione, per un totale di 300 euro. Inoltre, il tribunale ha ordinato la confisca di 500 euro da ciascuna delle somme versate a titolo di deposito cauzionale.
Infine, il 31enne è stato rilasciato previo versamento di una nuova cauzione di 500 euro più una garanzia personale di 2.000 euro, fino alla pronuncia definitiva della sentenza.
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