Si è conclusa con un’ammissione di colpa da parte dei due sedicenni che un paio di settimane fa sono stati accusati di aggressione, lesioni gravi e lievi, insulti e minacce in relazione all’episodio di violenza che ha avuto luogo lo scorso mese a Valletta, quando un gruppo di adolescenti era stato aggredito ed uno di loro era finito in ospedale con una gamba rotta.
I due erano già finiti in tribunale lo scorso 26 gennaio, dopo essere stati fermati dalla polizia che li aveva identificati grazie al supporto delle telecamere a circuito chiuso della zona dove aveva avuto luogo l’episodio. In quell’occasione si erano dichiarati non colpevoli, ma il magistrato aveva deciso di non concedere loro la libertà su cauzione in formula provvisoria, pertanto erano stati trasferiti presso una struttura di detenzione minorile.
Una scelta ora rivista alla luce delle dichiarazioni di colpevolezza avanzate dai sedicenni che, anche in virtù della giovane età e di una fedina penale pulita – come sottolineato dalla difesa e riportato dai media locali – sono sembrati candidati “idonei” per essere riformati e reintegrati nella società in conformità con il Restorative Justice Act, senza dover passare dal carcere.
Pertanto, per i due imputati è stata disposta la libertà su cauzione con un deposito da 500 euro ciascuno, oltre a 2.000 euro di garanzia personale. Entrambi dovranno inoltre firmare un libretto di cauzione tre volte la settimana e rispettare il coprifuoco tra le 20:00 e le 6:00. Infine, ai giovani è stato impedito di avvicinarsi o intraprendere qualsiasi tipo di contatto con le vittime e le loro famiglie, per le quali è stato emesso un ordine di protezione.