Un tempo solcava i campi di calcio agendo tra le linee come mediano, ruolo che lo portò spesso ad essere apprezzato dai suoi ex-tifosi di FC Marsa, Birkirkara, Naxxar, Marsaxlokk, Floriana e Pembroke.
Dopo il ritiro avvenuto nel 2021, Sunday Eboh è tornato a far parlar di sé sui giornali locali e non per un cartellino rosso o un goal spettacolare, ma per una truffa “romantica” da 58.700 euro ordita ai danni di un’anziana donna, finendo in manette insieme ai connazionali Collins Eguavoen (31), Marvis Iyeke (37), Tony Ogbonna (36) e alla cittadina maltese Alexandra Pace (60).
A farne le spese una signora che aveva creduto di avere instaurato una relazione a distanza un soldato americano di stanza in Afghanistan, tale “Smith Jones”, che nel tempo ha continuato a chiederle somme di denaro attraverso scuse che non avrebbero mai allarmato l’ignara malcapitata.
Fino a quando, nel 2020, la figlia della vittima ha deciso di prendere in mano la situazione denunciando alle autorità il fatto che la madre stesse chattando da tempo su WhatsApp e Facebook con un uomo che era riuscito a scucirle una cospicua somma di denaro in cambio di false promesse amorose.
A far riflettere è la deposizione di Eboh che, alla richiesta della corte di spiegare come per due volte quel denaro fosse finito nel suo conto, ha menzionato una storia riguardante un soldato americano, tale Tony Montana, che avrebbe incontrato in un negozio di alimentari africano di Bugibba, dove gli avrebbe chiesto il permesso di utilizzare i suoi conti per ricevere 7.000 euro dalla sua fidanzata.
Tale deposizione ha fornito la prova definitiva alla corte di come l’ex calciatore non avesse una spiegazione credibile sul denaro entrato nelle sue tasche, arrivando addirittura a costruire una narrativa che menzionava l’indimenticabile protagonista del film “Scarface” di Brian De Palma, con il magistrato che ha inoltre riferito come lo stile di vita dell’ex calciatore «non risultasse compatibile col suo reale reddito».
Ogbonna, Eboh e gli altri due complici nella “truffa romantica” sono stati dichiarati colpevoli di riciclaggio di denaro, con il tribunale che ha condannato il primo a 28 mesi di carcere e l’obbligo di risarcire la vittima per una valore di 15.400 euro entro sei mesi, mentre per l’ex calciatore sono stati decretati tre anni di reclusione e il pagamento di 20.000 euro di multa.
Inoltre, per entrambi è scattato l’obbligo di pagare 2.572,57 euro di spese processuali e la confisca di tutti i beni mobili e immobili, sia a Malta che all’estero, con la corte che ha sollecitato al Direttore della Cittadinanza e al Commissario per i Rifugiati di valutare una revisione dello status legale degli imputati con la possibilità di procedere con l’espulsione.
Per quanto riguarda la posizione della Pace, è stata dichiarata colpevole di falsa testimonianza e di recidiva, ma essendo stata ritenuta dalla corte estranea al piano ordito dai quattro nigeriani, la pena si è circoscritta al pagamento di una multa del valore di 200 euro.
Mentre la difesa dei due imputati ha presentato ricorso alla sentenza, Malta Today riporta che la corte ha fatto notare come Ogbonna ed Eboh non abbiano lontanamente mostrato rimorso per gli atti commessi nei confronti di una «docile anziana diventata fisicamente e psicologicamente vittima del piano elaborato da questi malvagi criminali».