Un 35enne di Naxxar è stato accusato di aver dato fuoco all’auto dell’ex fidanzata a seguito di una presunta disputa sull’affidamento di loro figlio. Il fatto è avvenuto alle 3 del mattino del 6 giugno presso Sqaq il-Kubrit, Hamrun, dove il veicolo parcheggiato è stato completamente distrutto dalle fiamme.
Oltre ad incendio doloso, gli ispettori hanno contestato all’imputato, John Joseph Debono, anche le accuse di vandalismo, reati contro l’ordine pubblico più sei infrazioni stradali, tra cui guida senza patente e molestie aggravate nei confronti della donna convogliate in minacce e uso improprio di apparecchiatura elettronica.
Le indagini congiunte tra polizia e dipartimento per gli incendi dolosi avevano fatto scattare un mandato d’arresto nei confronti dell’uomo, già noto alle forze dell’ordine e identificato grazie alle telecamere di sorveglianza presenti nella zona.
Debono, che ha spiegato alla corte di lavorare come tappezziere, si è dichiarato non colpevole di tutte le accuse e durante l’udienza in tribunale gli avvocati difensori hanno richiesto la libertà su cauzione sostenendo che la vicenda si basava su prove documentali già raccolte e che non vi è alcun testimone oculare ad aver assistito alla scena. Inoltre, il 35enne risulta avere la custodia esclusiva di un altro figlio di 13 anni, avuto da una precedente relazione.
La richiesta è stata respinta dal tribunale per il rischio che l’imputato possa manipolare le prove o commettere ulteriori reati, nonché considerando le minacce ripetute nei confronti della donna. Tra queste, la corte ha preso in considerazione una mail inviata a maggio in cui Debono accusava la sua ex compagna di impedirgli di vedere il figlio, concludendo con un enigmatico «staremo a vedere». In attesa dei prossimi gradi di giudizio, la corte ha sancito un ordine di protezione a favore della vittima e della sua famiglia.