AGGIORNATO 14 AGOSTO con i dettagli dell’udienza preliminare
Undici persone sono finite in manette poiché sospettate di far parte di una rete criminale dedita al traffico di esseri umani ai fini della prostituzione.
L’operazione, guidata dalla Squadra vittime vulnerabili e dal Dipartimento investigativo sui reati finanziari della Polizia, si è svolta dopo settimane di indagini giunte al culmine nella prima mattinata di lunedì 12 agosto in diverse località dell’arcipelago.
A partire dalle 6:00 del mattino, gli ufficiali hanno fatto irruzione in diversi luoghi collocati a Birkirkara, Gzira, St. Paul’s Bay, Siggiewi, Fgura, Gudja, Paola, Zebbug e Senglea dove sono stati arrestati otto uomini e una donna maltesi, oltre a un uomo e una donna rumeni.
Attraverso un comunicato, la polizia ha aggiunto che durante le perquisizioni è stato inoltre sequestrato un ingente quantitativo di denaro contante, oltre a diversi oggetti di valore. I sospettati sono stati trasferiti presso la questura di Floriana mentre sul caso sono in corso le indagini delle forze dell’orine e della magistratura.
AGGIORNAMENTO
Nove degli undici sospettati sono stati condotti in tribunale nel tardo pomeriggio di martedì 13 agosto, accusati di riciclaggio di denaro, associazione a delinquere, adescamento ai fini della prostituzione, sequestro di persona e sfruttamento dei proventi derivanti dalla prostituzione e gestione di case a luci rosse.
In aula l’ispettore di polizia a capo del caso ha fornito informazioni sulle indagini iniziate lo scorso 13 giugno, quando fu scoperto il primo bordello dove avrebbero lavorato quattro donne di nazionalità colombiana presunte vittime della tratta che hanno già fornito la loro testimonianza sul caso, nonostante il timore di ripercussioni sulle loro famiglie, portando all’identificazione dei sospettati che avrebbero tutti svolto un ruolo attivo nella gestione del bordello.
Tuttavia, lunedì 12 agosto, gli investigatori hanno scoperto una seconda casa chiusa con all’interno altre presunte vittime che dovranno a loro volta essere chiamate a deporre. Le due strutture a luci rosse pare siano situate a Msida e Gzira.
Inoltre, solo tre ore prima dell’udienza preliminare di martedì, si è venuto a sapere che un’altra donna straniera era appena sbarcata a Malta e che uno degli imputati sarebbe dovuto andare in aeroporto a recuperarla.
Gli imputati sono i cittadini maltesi Luke Farrugia (36 anni di Birkirkara), Clint D’Amato (36 anni di Gudja), Dylan McKay (30 anni di Fgura), Gordon Cassar (44 anni di Kalkara), Kane Vassallo (22 anni di Siggiewi), Luca Emanuele Corito (21 anni di Senglea), Denzil Farrugia (19 anni di Sliema) e i cittadini rumeni Alexandra Suhov Pocora (32 anni) e Nicolae Efimov (37 anni), entrambi residenti a St. Paul’s Bay.
Oltre ai capi d’accusa sopra citati, i due Farrugia, D’Amato, Vassallo, McKay e Suhov Pocora sono stati accusati anche di tratta di esseri umani ai fini di sfruttamento, mentre Cassar, Corito ed Efimov di favoreggiamento della tratta.
Per McKay si aggiuge inoltre il reato di recidiva e quello di aver presumibilmente commesso illeciti dopo aver ottenuto la sospensione della pena, mentre per Corito e Luke Farrugia scatta anche la violazione della libertà su cauzione. Quest’ultimo, insieme a D’Amato, è stato accusato pure di porto illegale di armi e, il solo D’Amato, anche di possesso di cocaina.
Tutti gli imputati si sono dichiarati non colpevoli e sono stati posti in custodia cautelare in attesa del proseguimento delle indagini in cui si pensa siano coinvolte numerose donne straniere vulnerabili, cadute vittima dell’intricato schema che le avrebbe viste arrivare a Malta per poi finire segregate nei bordelli costrette a prostituirsi.