Era ricercato in Italia con l’accusa di traffico di droga John Spiteri, 56 anni, quando le forze dell’ordine lo hanno arrestato e processato nel giugno scorso, spinti da un mandato d’arresto europeo.
Spiteri è stato posto in stato di fermo mentre si trovava nella sua residenza privata a Qrendi. Il mandato è stato eseguito nel pieno della maxi operazione antidroga denominata “La Vallette” che, nel dicembre 2021, ha permesso alla Guardia di finanza di Catania di sgominare una strutturata associazione a delinquere, di cui anche Spiteri ne avrebbe fatto parte, in grado di trafficare all’interno di una rete che “vantava” più di 430 kg di sostanze stupefacenti nelle coordinate del Belpaese.
Notizia degli ultimi giorni è che l’uomo è stato rilasciato su cauzione, dopo che il tribunale ha avviato il nuovo procedimento legale per la sua estradizione.
Infatti, la Corte dei Magistrati maltese aveva respinto la precedente richiesta di estradizione delle autorità italiane per la mancanza di un fascicolo noto come “Modulo A”, senza il quale sarebbe impossibile per gli organi competenti determinare la natura dei reati in questione e se vi siano impedimenti per la sua estradizione.
Nonostante ciò, durante il processo andato in scena nella giornata di venerdì, il Procuratore Generale ha successivamente annullato la decisione della Corte dei Magistrati, in quanto non sarebbe necessario l’atto richiesto per l’avvio del giudizio.
Così, a seguito del procedimento che ha inizialmente osservato un minuto di silenzio in memoria del pubblico ministero trovato morto mercoledì scorso nella sua casa di Swieqi, Karl Muscat, a Spiteri è stata concessa la cauzione sulla base di varie condizioni, tra le quali un deposito da 20.000 euro, una garanzia personale pari a 30.000 euro e l’obbligo di firma quotidiana.
Il capitolo finale del caso è atteso per il 24 agosto, quando, la giustizia maltese sarà chiamata ad esporsi riguardo le sorti del 56enne, mentre l’Italia attende il verdetto sullo sfondo.