Una giovane donna vietnamita arrivata a Malta con la “scusa” di studiare l’inglese è finita in carcere dopo aver tentato di lasciare il Paese alla volta di Budapest, con il passaporto di un’altra persona.
Comparsa in tribunale nella giornata di lunedì, si è scoperto che la 26enne Nguyen Thi Hanh fa parte di una sorta di “fenomeno” assai diffuso che vede gruppi di cittadini vietnamiti giungere sull’arcipelago con un visto in qualità di studenti iscritti alle scuole di lingua inglese, ma che in realtà hanno come obiettivo quello di avere facile accesso all’Europa. Il tutto con l’aiuto di qualcuno che fornisce loro passaporti intestati ad altre persone per lasciare Malta, ovviamente dietro lauti compensi.
Pur di costruirsi una nuova vita in Europa, Hahn, aveva persino deciso di separarsi da suo figlio di sole due settimane di vita, lasciandolo alle cure di sua madre in Vietnam.
L’imputata si è dichiarata colpevole delle accuse di aver utilizzato un passaporto intestato a un’altra persona e di aver rilasciato false dichiarazioni al responsabile dell’ufficio immigrazione.
Nonostante l’avvocato difensore abbia fatto richiesta per ottenere la libertà su cauzione e l’espulsione dal Paese della giovane donna, così che potesse tornare in Vietnam dal figlio appena nato, il magistrato ha scelto di condannarla a scontare sei mesi in carcere, la pena minima prevista in questi casi, anche a fronte di un’ammissione di colpevolezza.