Un cittadino svedese di 28 anni è finito in tribunale per rispondere a gravi accuse di violenza domestica, nella fattispecie di aver tentato di strangolare la sua compagna causandole lievi lesioni, di averla trattenuta contro la sua volontà e di disturbo della quiete pubblica.
L’incidente risale allo scorso sabato sera, quando la coppia si trovava a casa di amici. Secondo quanto riferito in tribunale, l’uomo pare essere diventato improvvisamente aggressivo dopo aver strappato il telefono dalle mani della compagna e aver scoperto che lei stava chattando con altri uomini.
Dopo l’alterco, entrambi hanno fatto rientro nell’abitazione che condividevano, seppur in due distinti momenti. Attorno alle 3 del mattino la donna ha dichiarato di essere stata svegliata di soprassalto dai rumori dei pugni sbattuti sulla porta dall’imputato, che sembra averla poi minacciata e aggredita cingendole le mani attorno al collo nel tentativo di strangolarla a più riprese.
Una volta giunti sul posto dopo l’allarme lanciato dalla donna, gli agenti di polizia avrebbero notato chiari segni visibili sul suo collo, a dimostrazione dell’aggressione appena subita. La donna ha inoltre riferito che si trattava della decima volta che il compagno tentava di strangolarla, minacciando che l’avrebbe uccisa.
In tribunale, il 28enne si è dichiarato non colpevole delle accuse, e il suo avvocato ha fatto richiesta per ottenere la libertà su cauzione evidenziando che l’imputato ha agito per legittima difesa, inoltre vive a Malta da sei anni e ha un lavoro stabile.
Il magistrato ha respinto la richiesta di cauzione considerando la gravità delle accuse, il contesto domestico dei presunti reati e il fatto che non si sarebbe trattato del primo incidente di questo tipo; inoltre, la presunta vittima deve ancora essere chiamata a deporre. La corte anche emesso un ordine di protezione nei confronti della donna.