Prima prova ad acquistare veleni letali sul dark web, salvo poi cambiare idea facendosi spedire dell’esplosivo al plastico. Con queste accuse, Jomic Calleja Maatouk, 36enne di Zebbug con numerosi precedenti penali alle spalle, si è “guadagnato” cinque anni di carcere.
Secondo le ricostruzioni, tutto sarebbe iniziato nel 2019, quando l’imputato tentò di acquistare tre sostanze altamente tossiche: ricina, fentanil e il terribile polonio 210, materiale radioattivo presente in natura e potenzialmente mortale per l’uomo. Se mescolati con l’acqua, chi le assume morirebbe entro due settimane.
Ebbene, secondo Times of Malta, nelle mail esaminate dagli inquirenti, Calleja Maatouk avrebbe chiesto al venditore veleno sufficiente per uccidere un “obiettivo specifico”, di altezza compresa tra 1,65 e 1,75 metri per un peso tra i 55 e 65 chili.
La compravendita però non sarebbe andata a buon fine: l’imputato avrebbe voluto acquistare cinque dosi (che costavano 500 dollari ciascuna), ma lo stesso venditore gli avrebbe consigliato di iniziare con una sola, poichè cinque vittime avvelenate contemporaneamente avrebbero destato troppi sospetti.
Le trattative si spostarono quindi sugli esplosivi, con l’imputato che ordinò del C-4: potente esplosivo al plastico di utilizzo militare finito all’interno di un pacco intercettato in una base dell’aeronautica in Arizona. Una volta sequestrato, lo stesso pacco è stato regolarmente inviato al destinatario a Malta, con la spedizione ovviamente posta sotto sorveglianza e senza C-4 al suo interno.
A fronte delle indagini, il giovane che si è sempre dichiarato non colpevole era stato arrestato, e poi però rilasciato su cauzione.
Nel pronunciare la sentenza nella giornata di lunedì riportata da Times of Malta, il magistrato ha giustificato così la condanna a cinque anni di carcere: «Calleja Maatouk è un’arma letale pronta a colpire in ogni occasione, usando i suoi contatti per scatenare caos e distruzione, aprendo le porte dell’inferno su chiunque ritenesse un ostacolo da eliminare».
A pesare sulla condanna alla quale si aggiunge anche il sequestro di oltre 50mila euro di depositi cauzionali, sarebbe stato anche il fatto che la polizia non è riuscita a identificare gli obiettivi dell’imputato, rendendo così necessario proteggere le persone (o la persona) che avrebbe voluto uccidere.
Jomic Calleja Maatouk è considerato un soggetto molto pericoloso, con alle spalle numerosi precedenti penali che si susseguono da diversi anni. Pare non aver neanche mai mostrato segni di rimorso o volontà di collaborare nel tentare di salvare i “bersagli” dei suoi intenti criminali.