Un uomo di nazionalità italiana residente a Birzebbugia ed una donna maltese di Qawra sono comparsi in tribunale nella giornata di venerdì 5 maggio con l’accusa di aver commesso una violenta rapina ai danni di un tassista.
Secondo le ricostruzioni riportate dai media locali, l’episodio si sarebbe verificato lo scorso 16 aprile, quando la vittima si era recata a Naxxar per prelevare l’imputato.
Appena salito in auto sarebbe però sopraggiunto un secondo individuo a volto coperto, che avrebbe sottratto all’autista contanti e cellulare, sotto la minaccia di un martello. I due uomini avrebbero poi fatto scendere la vittima dal veicolo per poi allontanarsi con quest’ultimo, prima di abbandonarlo a loro volta ed essere prelevati da una seconda auto guidata dalla 38enne Maria Pia Zammit, l’altra imputata.
Alcune telecamere dell’area avrebbero ripreso la scena, immortalando entrambi gli aggressori, uno con indosso una maschera ed un cappello ed un altro a volto scoperto, identificato come Damiano Alfio Rannisi Torrisi, 45 anni.
Con ancora il terzo aggressore a quanto pare ancora non identificato, l’uomo e la donna sono stati accusati di furto di valori e del veicolo della vittima, aggravato dalla violenza. Rannisi Torrisi è stato inoltre accusato di sequestro di persona, e di aver trattenuto il tassista contro la propria volontà durante la rapina. Entrambi i sospettati, già recidivi, si sono dichiarati non colpevoli.
I due sono infatti volti già noti alla giustizia maltese. Zammit, anche lei tassista di professione, in passato è già stata a processo per numerosi reati. Tra questi, furto aggravato all’interno di alcune stanze d’hotel nel 2019. Rannisi Torrisi è invece stato identificato come uno degli autori dell’incendio doloso di un negozio a Qormi nel 2021, al quale sarebbe collegata una sparatoria avvenuta a Naxxar qualche tempo prima, sempre con l’uomo implicato.
Per entrambi gli imputati, la difesa ha chiesto la libertà su cauzione, respinta da magistrato di turno a causa degli alti rischi che i sospettati tentino di inquinare le prove o commettano altri reati. Per loro è stato inoltre imposto l’obbligo di sottoporsi ad un programma di riabilitazione dalla tossicodipendenza di 12 mesi. Contestualmente il tribunale ha emesso un ordine di protezione in favore del tassista vittima dell’aggressione.