Multa da 5.000 euro e 9 mesi di reclusione sospesi per 3 anni. Se l’è cavata così l’hater che sui social minacciò di «scaraventare un barile di acido» addosso al presidente della Ong Repubblika, Robert Aquilina.
L’imputato, Johan Vella, ha dovuto rispondere in tribunale delle accuse di incitamento all’odio per la minaccia scritta su Facebook nel marzo 2023, quando commentò un post inerente la protesta sullo scandalo degli illeciti relativi alla privatizzazione degli ospedali pubblici.
Queste le parole incriminate: «Se un pagliaccio come questo gettasse della spazzatura nella mia proprietà, gli lancerei un barile di acido. Che diritto ha di andare a vandalizzare la porta di qualcuno e chi si crede di essere questo bidone della spazzatura».
Da qui la denuncia presentata dal presidente di Repubblika, che ha visto nel commento una minaccia e un’istigazione a compiere atti di violenza nei suoi confronti. Il magistrato ha dato quindi ragione ai timori di Aquilina, condannando il comportamento di Vella, con una sentenza che comunque non farà scontare all’imputato un solo giorno di prigione.
«La frase rivolta nei miei confronti è tipica del sistema mafioso, e non trova posto in una società democratica» ha commentato Aquilina, aggiungendo «Queste minacce mi sono state rivolte perché ho affermato che Joseph Muscat è corrotto, dopo che lo stesso Tribunale ha affermato che i contratti di vendita degli ospedali firmati dallo stesso Muscat, erano fraudolenti».
E ancora: «Ora, a Muscat mando un altro messaggio: non riuscirà a fermare il corso della giustizia con i suoi attacchi alla magistratura, tantomeno con le minacce dei suoi sostenitori contro di me. Questa sentenza per noi è un’altra battaglia vinta. E, battaglia dopo battaglia, vinceremo la guerra».