È finito a processo nel pomeriggio di domenica il presunto aggressore di Noel Ciantar, quarantanovenne di Rabat che lo scorso venerdì è stato raggiunto alla schiena da un colpo di arma da fuoco nella zona di Wied Ħazrun.
Si tratterebbe di Joseph Micallef, contadino settantatreenne arrestato nella serata di sabato con l’accusa di tentato omicidio e lesioni personali nei confronti di Ciantar, reati per i quali l’anziano si è dichiarato non colpevole.
Una risoluzione che sarebbe sfociata in violenza, scaturita da precedenti tensioni personali tra i due per vicende legate alla proprietà di alcuni terreni contesi: questa la versione emersa dalle prime ricostruzioni portate di fronte alla Corte.
Il 19 agosto Noel Ciantar è stato raggiunto alla schiena da un proiettile mentre si trovava all’interno della sua proprietà nella periferia di Dingli, e trasferito subito dopo in terapia intensiva al Mater Dei. Con il passare delle ore le condizioni della vittima sono poi migliorate, consentendo agli inquirenti di raccogliere la sua testimonianza in merito alla vicenda. E sarebbe stato infatti proprio lo stesso Ciantar a fare il nome di Micallef, indicandolo nella lista dei potenziali aggressori.
Ad incastrare il settantatreenne sarebbero i filmati delle telecamere di sicurezza installate nella zona, che avrebbero ripreso l’imputato in possesso anche di un’arma da fuoco.
Inoltre, stando a quanto riportato dai media locali, secondo l’accusa Micallef avrebbe già confessato il crimine alla polizia, descrivendone l’accaduto. Una tesi in netto contrasto con la posizione dello stesso contadino, che davanti al giudice si è poi dichiarato non colpevole.
In tribunale la difesa ha avanzato la richiesta di libertà su cauzione, respinta dal magistrato temendo una contaminazione delle prove. Joseph Micallef resterà quindi sotto la custodia delle forze dell’ordine fino alla prossima udienza.