Un’importante operazione condotta nella mattinata di sabato 29 aprile dalle forze dell’ordine in collaborazione con l’Europol, si è conclusa con l’arresto di 7 giovani siriani di età compresa tra i 21 ed i 27 anni.
A loro carico accuse pesantissime legate al terrorismo. Tra queste, il reclutamento di persone per impegnarsi in attività terroristiche, il finanziamento delle suddette attività, la diffusione di materiale estremista e l’aver insegnato ad altre persone a maneggiare esplosivi e armi da fuoco.
Comparsi in tribunale ieri sera, gli imputati Ajil Al Muhsen, Adnan Maashi, Yazan Abduklaziz, Ahmed Kadas, Khalil Al Mahmoud, Ahmed Ahmed e Mohammed Mohammed, cinque dei quali residenti ad Hamrun, uno a Pietà ed un altro a Birkirkara, si sono dichiarati tutti non colpevoli.
Come riportato dai media locali, l’udienza si è svolta sotto rigide misure di sicurezza, sia all’interno che all’esterno del Tribunale, con molti agenti a presidiare l’area.
Secondo le dichiarazioni della polizia, i giovani avrebbero messo in atto una vera e propria campagna estremista, con la diffusione di messaggi inneggianti al terrorismo e l’incoraggiamento verso terzi a compiere atti terroristici.
Gli imputati sono inoltre accusati di aver tentato di reclutare nuove leve, e di avere in programma di prendere parte ad alcuni attentati in diversi Paesi dell’Unione Europea.
Nonostante la dichiarazione di non colpevolezza, gli avvocati difensori non hanno chiesto per loro la libertà su cauzione, e al momento rimarranno quindi in carcere. Disposto anche il congelamento di tutti i beni appartenenti ai sette indagati.