Non c’è limite allo schifo che può generare l’essere umano. L’ultimo terribile episodio arriva da Fgura, dove un uomo di 42 anni avrebbe avvicinato una bambina di 7 anni originaria dell’India, all’interno del parco giochi di Pjazza Redent Gauci, dove si sarebbe poi tirato fuori le parti intime davanti alla presunta vittima, non prima di averla minacciata con un coltello e un’arma da fuoco.
Il sospetto pedofilo (perché qualora fosse tutto vero, in nessun altro modo si potrebbe definire il soggetto, nonostante le accuse vertano su reati differenti) sarebbe un residente della stessa città in cui è stato riportato il fatto, avvenuto in un pomeriggio di fine ottobre mentre la piccola giocava assieme a suo fratello.
La denuncia è stata presentata il giorno successivo presso il commissariato di Paola, dove la madre della bambina si è recata spiegando le dinamiche dell’aggressione.
Le indagini delle forze dell’ordine hanno vagliato le registrazioni delle telecamere di sorveglianza del parco, che hanno restituito un quadro in linea con quanto raccontato dalla donna.
L’individuo è stato poi arrestato il 2 novembre. In casa sua gli agenti avrebbero trovato indumenti compatibili con quelli indossati dall’aggressore il giorno dell’episodio.
L’uomo ha poi potuto godere della libertà su cauzione fino a ieri, quando si è presentato presso la questura di Floriana per sottoporsi all’interrogatorio durante il quale avrebbe ammesso la sua presenza all’interno del parco, fornendo però tutt’altra versione. Il sospettato ha dichiarato di non aver avuto alcun atteggiamento violento o esplicito, ma si sarebbe semplicemente chinato per legare i lacci delle scarpe alla bambina, fermandosi poi a parlare con lei.
Ora il 42enne è accusato di sequestro di persona, di aver profanato la presunta vittima e averle fatto temere di subire violenza, oltre a offesa alla morale in luogo pubblico e possesso d’armi senza licenza.
Tutte accuse respinte dall’imputato, che si è dichiarato non colpevole su tutta la linea, nonostante ulteriori accuse di recidiva e di violazione di libertà vigilata. Al momento si trova in carcere, con i legali difensori che non hanno presentato richiesta di libertà su cauzione.
Il magistrato di turno ha emesso un ordine di protezione nei confronti della presunta vittima, in quanto il sospettato sarebbe residente vicino alla sua casa.