Sorpreso dalle autorità lo scorso 19 marzo che lo trovarono in possesso di due medaglie d’oro del XIX secolo dal valore di 400.000 euro rubate dal Museo Marittimo di Birgu, Justin Mallia, pregiudicato 25enne di Cospicua, è comparso in tribunale per rispondere delle accuse di furto aggravato, detenzione illegale di beni di proprietà governativa, frode e violazione della libertà vigilata concessa in merito a una condanna precedente.
Immortalato dalle telecamere di videosorveglianza mentre si fingeva un funzionario del Dipartimento dell’Istruzione, Mallia riuscì ad accedere all’ala del museo dove scassinò la teca contenente i preziosi artefatti, prima di far perdere le sue tracce. Secondo gli inquirenti, il giovane avrebbe deciso per sua stessa ammissione di compiere il furto spinto dai debiti maturati a causa del primo processo durante il quale aveva ottenuto la libertà su cauzione.
Condizione che, Mallia, ha chiaramente violato quando le autorità lo rintracciarono in un’abitazione diversa da quella della madre in cui l’imputato avrebbe dovuto risiedere. Alla vista delle forze dell’ordine il venticinquenne fornì prontamente un sacchetto contenente alcuni oggetti personali e le due medaglie d’oro, riportanti alcuni «danni irreversibili». Si tratta di cimeli tanto storici quanto rari dato che ne furono prodotti in tutto solo dieci pezzi, assegnati tra il 1800 e il 1801 ai membri dei battaglioni del Congresso Nazionale che combatterono per liberare Malta dai francesi.
Data la gravità dei fatti e la fedina penale di Justin Mallia, la corte ha sancito una condanna pari a sette anni di carcere, compresi due anni per violazione della libertà vigilata, procedendo inoltre alla confisca dei 20.000 euro precedentemente versati dal giovani come cauzione.