Sono finiti nuovamente in custodia cautelare Mario Brignone, 68 anni, residente a Cospicua, e il 30enne Josef Zammit di Marsaskala, rispettivamente padre e figlio, già gravati da numerosi precedenti penali per i quali si trovavano in regime di libertà su cauzione. Per loro le accuse sono pesanti: riciclaggio di denaro, violazione della libertà provvisoria e possesso aggravato di droga.
Stando ai media maltesi, l’operazione della polizia sarebbe iniziata lunedì 3 ottobre con l’arresto di Zammit, che si trovava a Zabbar per firmare il libretto di cauzione. In quell’occasione le forze dell’ordine avrebbero trovato l’uomo in possesso di un’ingente quantità di denaro, mentre la successiva perquisizione al suo veicolo avrebbe poi portato al ritrovamento di numerose bustine contenti droga, si pensa eroina e cocaina, debitamente nascoste nel pannello della portiera lato guida. Nella residenza di Zammit sarebbero state trovate inoltre piante di marijuana ed erba già pronta all’uso.
Non solo: la posizione dei due si è aggravata quando la polizia ha perquisito la casa di Brignone, rinvenendo altro denaro occultato all’interno degli elettrodomestici dell’abitazione. Una chiave trovata sotto ad uno zerbino in prossimità dell’edificio abbandonato collocato di fronte alla residenza dell’uomo, ha permesso agli agenti di portare alla luce un vero e proprio laboratorio adibito a convertire la cocaina in crack, oltre ad altro denaro contante e droga, sempre presenti all’interno della struttura. Stando a quanto affermato in aula, anche nel momento dell’arresto si sarebbero presentate diverse persone per acquistare dosi.
Comparsi in tribunale, ai due è stata negata la libertà su cauzione. Nonostante alcuni problemi di salute di Brignone che in aula dai difensori è stato descritto come persona “fragile”, il tribunale ha dato ragione all’accusa, che si era opposta a qualsiasi forma di libertà per entrambi. Al tempo stesso è stato ordinato al direttore del carcere di fornire tutta l’assistenza sanitaria di cui l’uomo possa necessitare. Sia per Brignone che per Zammit è inoltre scattato il congelamento dei beni.