Un errore procedurale ha consentito ad Anthony Chircop di rientrare in possesso della sua “supercar” a bordo della quale, sette anni fa, travolse e uccise Stephanie Rapa sul lungomare di Gzira.
Nonostante la gravità del caso, culminato lo scorso anno con una condanna con pena sospesa per omicidio colposo, la Nissan Skyline GT-R è stata ora restituita al suo proprietario poiché non era stata formalmente inclusa negli atti processuali, pertanto la Corte d’Appello ha stabilito che non sussistevano circostanze legali per giustificarne il sequestro.
Era il 19 ottobre 2017 quando Stephanie Rapa, farmacista di 30 anni, fu centrata in pieno mentre stava attraversando Triq ix-Xatt a Gzira. L’impatto fu così violento che gli airbag dell’auto di Chircop, “modificata” con un aggeggio in grado di aumentare la potenza nel giro di pochi secondi, si attivarono mandando in frantumi il parabrezza, con danni al veicolo stimati per oltre 8.000 euro.
I tecnici incaricati dal tribunale certificarono come la donna fosse stata investita da un “missile” piombatole addosso ad una velocità di 140 chilometri orari.
Il corpo della donna fu sbalzato in aria ad un’altezza di oltre tre metri prima di cadere rovinosamente al suolo, rendendo pressochè inutile la disperata corsa in ospedale dove di lì a poco ne fu constatato il decesso.
La tragedia nella tragedia per la famiglia della vittima arrivò nel 2022, quando il tribunale civile stabilì che la responsabilità dell’incidente era imputabile in egual modo sia all’automobilista che al pedone, visto che quest’ultima aveva attraversato la strada al di fuori dalle strisce.
La sentenza venne poi ribaltata dalla Corte d’Appello dopo che la famiglia di Rapa presentò ricorso sostenendo che il sinistro si era verificato lungo un rettilineo ben illuminato con buona visibilità e manto stradale asciutto, tesi confermata dai filmati delle telecamere di sicurezza della zona.
Così, la vittima venne sollevata da ogni responsabilità e Chircop condannato a due anni di carcere con sospensione della pena per quattro anni, oltre a una multa di 11.647 euro e la sospensione della patente per due anni. Inoltre, in un procedimento separato, lui e la sua compagnia di assicurazione auto furono condannati a risarcire la famiglia Rapa con 323.944 euro euro.
In appello, Chircop aveva chiesto la restituzione della sua auto confiscata, l’annullamento della multa e la revoca della sospensione della patente. La Corte d’Appello ha accolto solo la prima richiesta, motivata da un errore procedurale, e rigettato le restanti dato che, oltre all’incidente del 2017, l’uomo ha alle spalle anche una condanna per guida spericolata nel 2001, guida in stato di ebbrezza nel 2006 e guida senza patente nel 2014.
(immagine di archivio)
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