Una sentenza del tribunale ha invitato la polizia ad indagare sulle accuse che legherebbero l’ex funzionario governativo Neville Gafà a dei presunti tentativi di corruzione.
La richiesta è stata eseguita dopo un lungo procedimento legale che ha visto Gafà intentare due cause per diffamazione nei confronti dell’ex direttore del The Malta Independent, David Lindsay. Le pesanti accuse sono arrivate a seguito di due articoli, pubblicati nel 2016 nella versione cartacea del giornale, che raccontavano di un racket legato al rilascio di visti di natura sanitaria presumibilmente concessi a diversi cittadini libici.
I documenti si sarebbero posizionati all’interno di un accordo tra Malta e la Libia, in cui era previsto che i cittadini libici con ferite riportate nella guerra civile in corso nel Paese, potessero essere trasferiti sull’arcipelago maltese per ricevere le cure necessarie.
Gli articoli del The Malta Independent lasciavano intendere, però, una situazione ben più “fumosa”, in cui la questione dei visti sanitari avrebbe potuto celare un traffico finanziario illecito con cifre da capogiro da centinaia di migliaia di euro. In sostanza, lo stesso trattamento che a quei tempi il governo maltese offriva a titolo gratuito, Gafà l’avrebbe fatto pagare profumatamente.
Nonostante le accuse di calunnia e diffamazione portate avanti nel corso degli anni nei confronti del giornale, Gafà si è visto sconfitto in entrambe le cause in tribunale, lo stesso che lunedì ha respinto ogni richiesta di risarcimento avanzata dall’uomo.
Durante gli sviluppi processuali, inoltre, alcuni testimoni coinvolti nel caso avrebbero segnalato presunti tentativi di corruzione da parte dell’ex funzionario governativo, volato in Libia per “comprare” il loro silenzio.
Ora, con l’ultima sentenza emessa, il magistrato ha formalmente invitato le forze dell’ordine a procedere con le indagini necessarie a chiarire gli eventi legati a queste accuse.
Il tribunale ha sottolineato con chiarezza che questa sentenza, e questo invito rivolto alla polizia, non costituiscono una prova effettiva di colpevolezza ma solo l’applicazione corretta dell’iter legale, mantenendo Gafà presunto innocente fino a prova contraria.