Torna in tribunale il caso delle “patenti facili” che sta travolgendo Transport Malta e che vede sul banco degli imputati il direttore dei trasporti terrestri Clint Mansueto, insieme ai funzionari Philip Edrick Zammit e Raul Antonio Pace.
Pesanti le accuse a loro carico: corruzione e concussione in merito a presunti “favori” e facilitazioni sul conseguimento delle patenti di guida.
Nella giornata di martedì 1 novembre sono stati chiamati a testimonianza tre esaminatori, che avrebbero affermato di essere stati tutti istruiti dai loro superiori a chiudere gli occhi su alcuni candidati ai test.
Il primo ad essere ascoltato è stato Dmetrius Psaila che, secondo quanto riportato dai media maltesi, di fatto avrebbe confermato quanto già emerso nelle precedenti udienze: a decidere i candidati coi quali essere “generosi” sarebbe stato Mansueto, con Pace e Zammit che avrebbero solo comunicato agli esaminatori i rispettivi nomi. Inoltre, secondo il testimone, sarebbe stato sempre il direttore stesso a dirgli di “chiudere un occhio, o anche entrambi” sull’esito di alcuni test. Lo stesso Psaila avrebbe ammesso in tribunale di aver obbedito al suo superiore in diverse occasioni, salvo poi smettere e iniziare a promuovere e bocciare i candidati solo per meritocrazia.
Dopo Psaila, a testimoniare è stato Kevin Debono, esaminatore dei test pratici per circa 5 anni. Stando a quanto riferito dall’uomo, sporadicamente avrebbe preso parte ai test teorici, aiutando le persone con difficoltà a leggere le domande. Alla Corte avrebbe detto che «a volte Mansueto o Pace mi chiedevano di prendermi cura di alcuni candidati, di aiutarli», ammettendo di essersi sentito a disagio e in difficoltà di fronte a quelle richieste, alle quali non avrebbe dato del tutto seguito. Gli imputati si sarebbero sempre limitati a dire chi aiutare, senza dare spiegazioni all’esaminatore.
A essere ascoltato è stato infine Mark Tabone, in servizio sotto Mansueto per circa 8 anni. La sua testimonianza è forse la più interessante e ricca di dettagli: secondo l’esaminatore, in alcuni casi Mansueto avrebbe identificato i candidati da aiutare come figure «legate al ministero o a Castiglia», che Tabone avrebbe poi “supportato”, consigliando loro di pensare bene alle riposte date nei test, in caso fossero sbagliate. Questo si sarebbe verificato un paio di volte al mese – secondo il testimone – anche negli esami di guida, scegliendo percorsi meno trafficati.
Infine, un rappresentante della compagnia telefonica Epic avrebbe fornito i numeri dai quali Mansueto avrebbe ricevuto messaggi. Tra questi, uno risulterebbe intestato al Ministero degli Affari Esteri, mentre un secondo apparterebbe a Maria Assunta Camilleri, anch’essa accusata di corruzione di pubblico ufficiale, nello stesso ambito di indagine ma in un processo a sé stante.
I tre imputati si dichiarano non colpevoli delle accuse a loro carico. La prossima udienza è stata fissata per dicembre.