Due uomini sono comparsi in tribunale questo pomeriggio dopo essere finiti in custodia cautelare accusati di furto aggravato di un telefonino e aggressione e resistenza a pubblico ufficiale a danno di quattro agenti di polizia che ieri mattina hanno raggiunto la zona di Paceville, a St. Julian’s, per rispondere alle richieste di intervento.
Per Kidu Gebremariam Gebrecharikos, 37enne di nazionalità eritrea che in tribunale pare aver creato scompiglio interrompendo più volte la seduta, si aggiunge anche l’accusa di aver provocato danni a proprietà dello Stato e di aver violato la condizionale ottenuta da una precedente sentenza. Mentre per Mustafa Aseyr Ahmed, cittadino somalo di 27 anni, quella di recidiva.
Secondo la testimonianza portata in aula dall’ispettore di polizia a capo del caso e riportata dai media locali, il tutto è partito da una chiamata arrivata ieri in centrale, che segnalava il furto di un telefono cellulare da parte di «due uomini africani», uno dei quali ha sottratto illegalmente il dispositivo elettronico ad un cittadino italiano per poi darsi alla fuga insieme ad un’altra persona.
Mentre i poliziotti si recavano sul posto, in stazione era giunta un’altra segnalazione di una rissa avvenuta nella stessa zona. Agendo sulla descrizione del presunto ladro fornita dalla vittima del furto, la polizia ha individuato Gebrecharikos che sin da subito si è dimostrato aggressivo e poco collaborativo, costringendolo le forze dell’ordine ad immobilizzarlo. Un’operazione che ha anche causato lievi ferite a due agenti.
A questo si aggiungono anche i danni provocati sempre da Gebrecharikos all’auto della polizia che ha preso a calci, rovinandone la fiancata. Per ripararla ci vorranno tra le 950 e le 1.000 euro. Trasportato in questura, il 37enne ha dichiarato di non ricordare cosa avesse fatto.
In parallelo, sempre secondo quanto riferito dall’ispettore di polizia, un’altra squadra di poliziotti era riuscita a recuperare Mustafa che si trovava nei paraggi. Anche lui corrispondeva alla descrizione fornita dalla vittima del furto e, anche lui, ha opposto resistenza agli agenti nel momento del fermo in cui è rimasto ferito un altro poliziotto.
In aula, entrambi gli imputati si sono dichiarati non colpevoli e pare abbiano innalzato lamentele sia per i capi di accusa a loro carico e, nel caso di Mustafa, sia perché la polizia gli aveva sequestrato i suoi averi e lui «aveva bisogno del suo telefonino».
I due accusati rimarranno in custodia cautelare almeno fino alla prossima udienza.