Due uomini sono stati posti in custodia cautelare con le accuse di tentato omicidio e di aver procurato gravi lesioni personali a due italiani, durante una rissa che ha avuto luogo nel tardo pomeriggio di martedì in un appartamento a Marsascala.
Comparsi in tribunale, Ans Ghodban, un operaio edile ungherese di 27 anni residente a San Gwann, e Adnan Saed, un tassista libico 30enne residente a Valletta, entrambi con precedenti penali, si sono dichiarati non colpevoli delle accuse loro ascritte.
Come riportano i media locali, a testimoniare in aula è stato l’ispettore di polizia a capo del caso, che ha raccontato i dettagli dell’intervento delle forze dell’ordine presso l’abitazione di Marsascala dove risiedono le due presunte vittime, effettuato a seguito di una segnalazione sulla presenza di feriti da armi da taglio a seguito di una rissa.
Entrambi gli italiani erano coscienti quando la polizia è arrivata sul posto, e sono stati in grado di indicare agli investigatori i presunti aggressori. Uno dei due ha immediatamente identificato Ans Ghobdan, meglio conosciuto con il soprannome di “Ghaddafi”, mentre l’altro ha dichiarato di averli già visti, ma non li conosceva personalmente.
Dopo la rissa, gli aggressori sono fuggiti dalla scena a bordo di un’auto di colore rosso noleggiata da Saed, che pochi giorni prima era stato rilasciato su cauzione per una vicenda simile.
Lo stesso Saed che è stato posto in stato di fermo il giorno successivo, mentre si trovava per delle cure mediche in una struttura sanitaria di Mosta, mentre Ghodban è stato arrestato all’interno di un edificio a San Gwann. Quando la polizia ha bussato alla porta del suo appartamento, il 27enne ha tentato la fuga attraverso un cavedio del palazzo, ma è stato arrestato subito dopo.
Davanti al giudice, Saed e Ghobdan sono stati accusati di tentato omicidio nei confronti di uno degli italiani, gravi personali per entrambe le vittime, sequestro di persona, sottrazione aggravata di denaro contante e detenzione di un’arma bianca senza licenza.
In aggiunta, a Saed è stata contestata anche la violazione della libertà su cauzione concessa ad inizio mese e recidiva, mentre Ghodban è stato accusato separatamente di non aver obbedito agli ordini della polizia, di aver rifiutato di fornire i suoi dati personali alle autorità e di recidiva.
Durante l’udienza, gli avvocati difensori non hanno fatto richiesta di libertà su cauzione per entrambi gli imputati che si dichiarano non colpevoli. Tuttavia, per Saed, è stata richiesta una perizia medico-legale, che in realtà è già stata predisposta per esaminare tutti e quattro i soggetti coinvolti nell’aggressione.
Secondo fonti citate da Malta Today, la vicenda sembra trovare origine da un affare legato alla droga finito male.