Un’inchiesta condotta dal Dipartimento per le Relazioni Industriali e l’Occupazione (DIER) ha messo sotto accusa trentanove società di gestione flotte affiliate alle piattaforme di consegna di cibo a domicilio Bolt e Wolt per violazioni delle normative sul lavoro. Le indagini, dicono i media locali, hanno rivelato oltre 200.000 euro di salari non corrisposti ai rider, oltre a irregolarità riguardanti buste paga, straordinari e benefit.
L’indagine ha avuto inizio la scorsa estate, quando centinaia di fattorini hanno incrociato le braccia scioperando contro «i salari da fame», detrazioni ingiustificate dai loro compensi e altre irregolarità. Tuttavia, molti di loro hanno esitato a denunciare la situazione, temendo ripercussioni.
Il DIER ha riscontrato diverse violazioni del regolamento Digital Platform Delivery Wages Council Regulation Order, tra cui mancata indicazione delle ore lavorate sulle buste paga, assenza di bonus previsti per legge, congedo per malattia, straordinari, omissione del rimborso delle spese per i telefoni cellulari, trattenute eccessive sui guadagni dei rider.
Il responsabile delle operazioni del DIER, Christopher Galea, ha dichiarato in tribunale che l’indagine ha richiesto un’ampia raccolta di dati richiesti sia alle piattaforme Bolt e Wolt sia alle aziende stesse che gestiscono le flotte, tra cui registri con orari di lavoro, pagamenti e contratti di assunzione. Tuttavia, alcune compagnie hanno evitato di collaborare, rendendo necessario il ricorso alla giustizia.
Anche Gabriel Apap, rappresentante del sindacato Solidarjetà, ha espresso preoccupazione per il potere che le società di gestione flotte affiliate alle piattaforme di food delivery esercitano sui fattorini, in particolare su quelli stranieri, la cui permanenza sull’arcipelago dipende dal permesso di lavoro. Secondo Apap, alcuni operatori arrivano a trattenere fino al 50% dei guadagni dei rider, limitando fortemente la loro indipendenza economica.
Sei delle trentanove società finite sotto accusa hanno ammesso le contestazioni e sono state multate per 1.076 euro ciascuna. Altre quattro (Approach Gozo Ltd, D&C Dreams Ltd, Nuutro Trading Ltd e Smart Design Ltd), sono state denunciate per non aver fornito le informazioni richieste dagli investigatori.
Il caso tornerà ad essere discusso in aula ad ottobre, mentre un secondo gruppo di aziende comparirà in tribunale il 2 aprile, per rispondere ad ulteriori accuse di irregolarità.
(immagine di archivio, credits: Terry Caselli Photography)
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