Niente libertà su cauzione per Nikola Vujkovic, cittadino serbo 33enne arrestato dalle forze dell’ordine nella giornata di domenica, ricercato da diversi mesi con l’accusa di essere fuggito da una violenta rissa che si è consumata a Marsascala, lo scorso febbraio.
In quella circostanza l’uomo sarebbe risultato colpevole delle gravi ferite inferte ad un giovane maltese di 29 anni, Jean Claude Cutajar.
L’arresto sarebbe avvenuto a seguito di una “soffiata” che avvisava la Polizia della presenza del ricercato in uno stabilimento balneare situato nel cuore di Gzira.
Sul posto si sono precipitati alcuni agenti dell’Unità di Intervento Rapido innescando la reazione dell’uomo che, in un primo momento, ha cercato di fuggire fino a quando le Forze dell’ordine sono riuscite a bloccarlo a terra. In quel momento Vujkovic avrebbe posto resistenza all’arresto arrivando a ferire quattro agenti, con l’inusuale scena ripresa da alcuni presenti, che ha fatto il giro del web.
Nel corso del processo che ha avuto luogo martedì mattina, l’ispettore dell’accusa ha ricordato davanti alla Corte il ruolo che avrebbe avuto Vujkovic nella rissa del 17 febbraio.
Oltre alle responsabilità legate all’episodio di Marsascala, sul serbo convoglierebbero capi d’accusa per possesso di documenti falsi, resistenza all’arresto e falsa testimonianza verso pubblico ufficiale.
In seguito il trentatreenne si è dichiarato non colpevole, mentre il suo legale ha richiesto l’assistenza di un perito medico legale in grado di valutare la causa e le dinamiche delle ferite subite dall’imputato durante l’arresto.
Secondo la difesa di Vujkovic, infatti, l’eccesso di “foga” dei sette poliziotti intervenuti nel blitz di domenica avrebbero causato diverse ferite all’imputato, apparso claudicante nei pressi del Tribunale e con fasciature sulla mano e sul piede destro.
All’uscita dal processo, Vujkovic, per il quale è stata confermata la custodia cautelare, si è congedato con un bacio alla propria compagna, salutando i presenti fuori dal tribunale, prima di essere “accomodato” nella volante della polizia.