I due direttori di una società di costruzioni sono stati condannati per la morte di un 19enne francese, rimasto schiacciato dopo il crollo di un muro in una casa vacanze di Swieqi.
La vicenda risale a otto anni fa, ma arriva a conclusione soltanto oggi dopo un tormentato percorso processuale, raccontato dal quotidiano in lingua inglese Times of Malta. James Mifsud e Gordon Farrugia, direttori della Buz-Dov Developments Ltd, sono stati condannati a due anni di reclusione, pena sospesa, per l’omicidio colposo di Quentin Michel, un giovane morto durante la sua vacanza a Malta.
Il francese è atterrato a Malta l’1 agosto 2011 intorno alle 20.30, e nel giro di un’ora ha raggiunto la casa delle vacanze che avrebbe condiviso con alcuni amici.
Quentin si è messo in posa per lo scatto di una foto con gli amici appoggiandosi con le mani a un muretto di mattoni realizzato a ridosso di una parete più grande nei pressi della piscina esterna. L’improvviso cedimento del muro ha schiacciato il giovane sotto un cumulo di detriti, lasciandolo privo di sensi.
Nonostante i soccorsi immediati prestati dagli amici, il francese ha perso la vita a causa di un trauma toracico con conseguente frattura delle costole e lacerazione dei polmoni.
Sul caso, naturalmente, è stata aperta un’indagine, e le perizie hanno fatto emergere difetti di costruzione: la corte, presieduta dal magistrato Donatella Frendo Dimech, ha osservato che il muro era una “struttura fragile, priva di robustezza” e indebolita ulteriormente da incrinature visibili che facilmente potevano far cedere la costruzione sotto una leggera pressione.
Tre architetti hanno inoltre testimoniato che il muro non era presente nel progetto originale di costruzione della maisonette. I costruttori avevano invece dichiarato di essere stati incaricati di eseguire quella costruzione dai proprietari di casa per coprire alcune perdite d’acqua e difetti di drenaggio nella parete retrostante.
Per questo anche gli stessi proprietari sono stati accusati di omicidio involontario, ma i giudici hanno ritenuto responsabili i soli costruttori, che evidentemente avrebbero dovuto rifiutare di eseguire quanto richiesto senza la variazione del progetto.