Continua l’inchiesta giudiziaria sulle presunte frodi fiscali ai danni del fisco maltese, che nelle settimane scorse aveva portato alla luce un’evasione dell’Iva di ben 62 milioni di euro, che vede imputate 5 persone. Due di queste erano già comparse in tribunale alla fine di aprile: l’imprenditore edile Martin Farrugia (45 anni) e Henriette Cassar (49 anni), impiegata nelle società dello stesso Cassar.
Per loro le accuse sono di frode, evasione fiscale, associazione a delinquere e riciclaggio di denaro. Cassar deve inoltre rispondere di quelle per numerose truffe perpetrate ai danni di alcuni clienti.
I reati a carico degli imputati si sarebbero svolti nell’arco di 8 anni, dal 2012 al 2019, e avrebbero coinvolto almeno quattro società: NCCF, MAM Construction LTD e MWF Construction Ltd.
Nella giornata di martedì in tribunale è continuata la raccolta delle prove a carico di Farrugia e Cassar.
Stando a quanto riportato dai media locali, secondo un ispettore di polizia chiamato a testimoniare, il Financial Crimes Investigations Department (FCID) avrebbe scoperto numerose incongruenze sulle dichiarazioni al dipartimento Iva da parte delle società guidate da Farrugia, con una di queste che addirittura avrebbe omesso di dichiarare entrate per un totale di 27 milioni di euro. Una seconda società avrebbe invece dichiarato 2,8 milioni di euro in meno rispetto a quanto effettivamente fatturato, somma che quindi non è stata inserita nel calcolo delle tasse.
Il vasto lavoro degli inquirenti denominato “Operazione Panthera”, si è esteso a 44 clienti delle società; indagini che hanno consentito di riscontrare le anomalie fiscali che si sono poi concretizzare negli arresti dei soggetti interessati.
In aula sembrano essere inoltre emersi i gusti “particolari” di Martin Farrugia sugli animali “domestici”. L’uomo sarebbe infatti in possesso di un’enorme quantità di grandi felini: 2 leopardi, 7 leoni e addirittura 8 puma, oltre a 14 cavalli, zebre e alpaca. Gli esemplari sarebbero distribuiti in due differenti proprietà, nelle campagne di Rabat e Siggiewi, in quelli che a tutti gli effetti sono considerabili zoo personali.
Sempre secondo quanto emerso in tribunale, Farrugia avrebbe abbattuto le spese di mantenimento degli animali, che ammonterebbero ad almeno 1.000 euro al giorno e diventate per lui insostenibili, dando loro da mangiare del pollame, cedendo anche alcuni esemplari di alpaca e una zebra a una terza persona, identificata in Anton Charles Cutajar.
Non solo: Farrugia si sarebbe trattato decisamente bene anche con le automobili. Tra le auto poste sotto sequestro figurerebbero infatti tre Mercedes, due Land Rover, due Porsche, due Lamborghini, una Maserati e una Ferrari.