Quattro donne colombiane, di età compresa tra i diciannove e i ventinove anni, sono state condannate in tribunale e saranno presto rimpatriate nel loro Paese d’origine dopo aver ammesso di aver partecipato alla gestione di un bordello sull’isola.
Il continuo viavai di persone intorno a un appartamento a Gzira, con soste della durata di trenta minuti o di un’ora, ha insospettito le forze dell’ordine che, a seguito di un’operazione svolta sotto copertura, hanno potuto constatare l’effettiva presenza di una reale attività di prostituzione. Una perquisizione nei locali, ha portato anche al sequestro di una serie di oggetti legati all’attività a luci rosse, oltre a 1.951 euro di denaro contante.
Durante l’interrogatorio, alcune donne hanno scelto di rimanere in silenzio, mentre altre hanno ammesso di essere delle “libere professioniste” che si prostituivano intascando loro stesse i soldi delle loro prestazioni. Nessuna di loro ha fatto i nomi di eventuali terze persone coinvolte nella vicenda e, quasi tutte, si trovavano a Malta da pochissimo tempo, due settimane, un mese al massimo.
Le imputate si sono dichiarate colpevoli e sono state condannate a una pena detentiva di un anno, sospesa per quattro anni, e multate di cento euro ciascuna. Una sanzione pecuniaria esigua, dovuta al fatto che il denaro contante rinvenuto nell’appartamento è stato sequestrato e, quindi, non più nelle disponibilità delle donne. Tutte e quattro hanno esplicitamente rinunciato al diritto di appello alla sentenza e saranno presto espulse dal Paese.