Inquietanti i risvolti emersi in aula relativi ad un primo appuntamento finito male, precipitato in una spirale di violenza innescata a quanto pare dalla cocaina, che ha ridotto ad una maschera di sangue una donna trovata seminuda e cosparsa di aceto dalle forze dell’ordine sul pavimento di un ristorante con le serrande abbassate, tenuta sotto scacco dal suo presunto aguzzino dal quale tentava di scappare gridando aiuto.
Alla sbarra c’è Keith Gravina, chef e ristoratore quarantunenne di Floriana, accusato di una lunga lista di reati, tra cui aggressione, sequestro di persona e gravi lesioni personali ai danni della donna che avrebbe colpito con un’asta di metallo. A questi si aggiungono anche la detenzione di sostanze stupefacenti, disobbedienza agli ordini dei pubblici ufficiali e violazione della condizionale ottenuta da una precedente sentenza.
L’incidente – secondo quanto riferito dai media locali – è avvenuto lo scorso 30 settembre a Birkirkara, con due agenti di polizia che in aula hanno raccontato quanto avvenuto quella notte, dopo essere intervenuti per rispondere ad una chiamata di soccorso anonima che segnalava delle grida di aiuto.
La donna, la cui identità non è stata resa nota su sua richiesta, ha raccontato di essere stata sottoposta a ore di tortura e aggressione sessuale da parte del Gravina che pare abbia fatto uso di droghe, diventando improvvisamente paranoico e violento.
I poliziotti hanno dichiarato di essersi trovati di fronte ad una scena allarmante che sarebbe potuta persino sfociare in tragedia: la porta del ristorante era chiusa a chiave e da sotto la serranda d’acciaio provenivano indistintamente rumori di vetri e oggetti rotti, oltre ad altri rumori che facevano intuire un pestaggio in corso, con una donna che continuava ad urlare terrorizzata chiedendo aiuto, mentre l’imputato si rifiutava di aprire la porta.
Una volta guadagnato con difficoltà l’accesso al locale, Gravina è parso madido di sudore e “disorientato”, quasi sorpreso dall’intervento delle forze dell’ordine alle quali ha dichiarato più volte che ciò che stava avvenendo era un “gioco”. Non ha opposto resistenza all’arresto e sul bancone all’interno del ristorante sono state trovate tracce di strisce di cocaina, delineando la pista di un appuntamento degenerato in abuso di droga e violenza.
La donna è stata soccorsa in uno stato definito “terrificante”, seminuda e con il volto tumefatto e sanguinante, cosparsa di aceto e avvolta in alcuni cavi elettrici.
Parlando con gli agenti, la vittima ha dichiarato che inizialmente l’incontro si era rivelato piacevole, fino al momento in cui Gravina iniziò a consumare droghe cambiando improvvisamente atteggiamento, divenendo paranoico e rivolgendosi alla donna chiamandola con un altro nome. Da lì l’inizio del vortice di violenza, tra insulti, maltrattamenti, pestaggi ed una tentata aggressione sessuale per mezzo di una sbarra di metallo.
Lo stato emotivo della donna in tribunale ha sollevato preoccupazioni sulla sua capacità di deporre in presenza del suo presunto aggressore. Il terrore di trovarselo di fronte pare averle causato un attacco di panico fuori dall’aula, spingendo i suoi legali a richiedere una testimonianza in videoconferenza nella prossima udienza che si terrà a fine mese.