Un presunto spacciatore, comparso in tribunale venerdì per rispondere delle accuse di possesso di stupefacenti, violazione di sette decreti di libertà su cauzione ottenuti da precedenti sentenze e recidiva è stato nuovamente lasciato libero su cauzione.
Terence Cini, 38enne di Qormi, è finito in manette dopo aver presumibilmente lasciato cadere accidentalmente a terra una bustina contenente della cocaina nella stazione di polizia di Qormi lo scorso 7 ottobre, mentre stava firmando il libretto cauzionale. La bustina ha ovviamente attirando l’attenzione degli agenti che hanno così dato il via alle indagini per cercare di identificare e rintracciare il “proprietario” della sostanza.
Le immagini delle telecamere di sorveglianza hanno consentito alla polizia di risalire a Terence Cini, mentre un esperto della scientifica ha confermato l’effettivo contenuto della busta: 4,95 grammi di cocaina.
Comparso in tribunale, Cini si è dichiarato non colpevole sia del possesso di droga che della violazione delle condizioni di libertà su cauzione ottenuta già sette volte. Pertanto, il pubblico ministero si è opposto ad una nuova richiesta in questo senso avanzata dall’imputato, citando il comportamento “indisciplinato” del Cini e il fatto che era già stato rilasciato su cauzione più volte in passato.
Tuttavia, secondo i resoconti dei media locali, i legali difensori dell’uomo, Franco Debono, Alfred Abela e René Darmanin, hanno contestato la richiesta del Pm, sottolineando che il quantitativo di cocaina sequestrato superava di poco la soglia dei 2 grammi (al di sotto non si incorre in alcun reato penale), sollevando inoltre preoccupazioni sul lavoro condotto dall’esperto della scientifica, sostenendo che il laboratorio governativo non era accreditato e quindi allineato agli standard internazionali.
Dopo aver esaminato il caso, il gip Noel Bartolo ha concesso (nuovamente, e per l’ottava volta) la libertà su cauzione a Cini a fronte di un deposito cauzionale di 2.000 euro, uno personale di 4.000 euro; l’imputato dovrà inoltre firmare il libretto cauzionale e rispettare gli orari del coprifuoco serale.
Al termine dell’udienza, il 38enne è stato poi ricondotto in carcere dove si trovava da tre giorni per un altro procedimento penale separato che lo vede accusato – scrive Malta Today – di aver tentato di offrire 47.000 euro a un testimone affinchè fornisse false prove in tribunale, trasmettendo l’offerta tramite il suo avvocato.