Il sub di un allevamento ittico che è rimasto paralizzato dalla vita in giù dopo una immersione che ha avuto luogo undici anni fa, ha ricevuto 500.000 euro di risarcimento danni.
Era l’aprile 2012, quando Frederick Catania soffrì della malattia da decompressione spinale, a seguito di un’immersione a 71 metri di profondità mentre lavorava ad alcune gabbie appartenenti all’allevamento Ta’ Mattew Fish Farms Ltd. Un incidente che lo lasciò con una disabilità permanente del 75% che non gli consentì più di lavorare.
L’uomo intentò una causa per danni contro il datore di lavoro, sostenendo che quest’ultimo non era stato in grado di garantire che il sistema di lavoro fosse sicuro, causando quindi l’incidente.
Il processo ebbe inizio nel 2013, ma solo quest’anno il tribunale ha pronunciato la sentenza definitiva a favore di Catania.
Secondo quanto emerso in aula, il sub era solito immergersi a profondità estreme, e lo faceva utilizzando delle bombole standard, invece che quelle “trimix”, adatte per quelle condizioni.
A conferma del danno subito da Catania, ha pesato anche la testimonianza di un medico, che in tribunale ha sottolineato come la malattia da decompressione fosse sopraggiunta non in relazione al tragico episodio che mandò l’uomo in ospedale nel 2012, ma a seguito delle numerose immersioni da lui effettuate nel tempo, ed in modalità non idonee.
Inoltre, il giorno stesso dell’incidente, sembra che Frederick Catania non solo non abbia ricevuto la giusta quantità di ossigeno una volta riemerso dalle acque, ma che i soccorsi abbiano impiegato fin troppo tempo per raggiungere la vittima. Secondo quanto riportano i giornali locali, sembra infatti che l’equipaggio della chiatta abbia impiegato circa un’ora e mezza a trasportare il sub in ospedale.
Pertanto, il tribunale è giunto alla conclusione che le procedure di lavoro non erano studiate per garantire adeguata protezione ai lavoratori, né vi era una struttura organizzata per gestire le emergenze o trasportare rapidamente i feriti a terra.
Ta’ Mattew Fish Farms è stato quindi ritenuto l’unico responsabile dell’incidente del 6 aprile 2012 che ha lasciato Catania paralizzato, il quale beneficerà ora di un risarcimento danni di 534.000 euro, oltre agli interessi maturati dal novembre 2015 ad oggi. Un importo totale calcolato sulla base di diversi parametri, tra i quali il reddito medio annuo del sub e gli anni di lavoro che non potrà più svolgere a causa dell’invalidità.