Per il brutale pestaggio avvenuto nel cuore di Paceville la notte di Capodanno, è comparso in aula nel pomeriggio di venerdì un secondo buttafuori, Ryan Zammit, 26enne di Gzira, accusato come per il “collega” albanese Riald Gragjevi di aver causato gravi lesioni personali a Idriss Ahmed Adem, studente sudanese di 25 anni, ma anche di violazione della quiete pubblica e di aver operato senza licenza.
Sì perchè, a quanto pare, secondo i resoconti dei media locali, il giovane che farebbe parte del gruppo dei cinque buttafuori immortalati in un video mentre sferrano una raffica di calci, pugni e manganellate ad un Adem steso inerme a terra, non avrebbe avuto la licenza per lavorare come buttafuori.
In aula, l’ispettore a capo del caso ha riferito di aver identificato Zammit proprio attraverso il filmato dell’aggressione inviato a Lovin Malta, che l’ha poi diffuso. Il 26enne è stato arrestato venerdì mattina e si è dichiarato non colpevole delle accuse, chiedendo di essere lasciato libero su cauzione.
Nonostante l’imputato abbia una fedina penale illibata, la gravità delle accuse e il fatto che debbano essere chiamati a deporre ancora diversi testimoni sulla vicenda ha portato la Corte a rigettare la richiesta; pertanto Zammit, che a quanto pare ha reagito alla decisione scoppiando in lacrime in aula, rimarrà al momento in custodia cautelare in attesa che proseguano le indagini. Il tribunale ha inoltre emesso un’ordinanza di protezione a favore della vittima.