Custodia cautelare per i tre giovani, due di nazionalità macedone e uno bulgaro, arrestati venerdì scorso a Marsascala durante un’operazione coordinata dalla polizia per contrastare il traffico di droga.
Comparsi in tribunale domenica, i tre imputati, Daniel Mackinovski (25 anni), Bojan Veljanoski (24 anni) e Ivan Georgiev Ivanov (19 anni) si sono dichiarati non colpevoli di traffico di droga, importazione di sostanze stupefacenti e possesso di marijuana, mentre Ivanov è stato incriminato anche per possesso di cocaina.
L’intervento è scattato a seguito di una segnalazione da parte di un corriere circa la presenza di un pacco “sospetto” che, una volta ispezionato, è risultato contenere due chili di marijuana.
Nel corso della consegna controllata destinata a un indirizzo situato a Marsascala, le forze dell’ordine hanno contattato il numero di cellulare indicato sul pacco e la voce dall’altro capo del telefono ha riferito che la merce sarebbe stata ritirata da un suo famigliare.
Gli agenti si sono così appostati nella zona e hanno notato un’auto bianca che percorreva ripetutamente la strada. Contemporaneamente, un giovane, successivamente identificato in Mackinovski, è stato visto sul balcone di un appartamento intento a telefonare, per poi dirigersi a ritirare il pacco e tentare la fuga prima di essere inseguito e braccato dalla polizia.
Parallelamente, gli agenti hanno fermato anche l’auto bianca “sospetta” al cui volante si trovava Veljanoski, insieme a Ivanov. Nel veicolo sono stati trovati denaro contante, una cima di marijuana e diversi telefoni cellulari, uno dei quali presumibilmente utilizzato per coordinare la consegna del pacco.
Durante la perquisizione dell’appartamento del 19enne, sono stati rinvenuti circa 200 grammi di droga, pacchetti sottovuoto contenenti marijuana simili a quelli rinvenuti all’interno del pacco, bilance digitali e bustine di cocaina, insieme a materiali per il confezionamento della droga.
Nel corso degli interrogatori subito dopo l’arresto, Mackinovski e Veljanoski hanno optato per il silenzio, mentre Ivanov ha sostenuto di essere stato minacciato e sostanzialmente costretto a compiere illeciti per “sdebitarsi” con i due co-imputati, mostrando anche lividi che, secondo un rapporto medico, non erano recenti.
Gli avvocati della difesa hanno richiesto la libertà su cauzione, sottolineando che gli imputati hanno un indirizzo fisso e possono pagare il deposito cauzionale. Tuttavia, il tribunale ha respinto la richiesta, citando il rischio di fuga e il fatto che due degli accusati risiedono a Malta da meno di tre mesi. È stato inoltre predisposto un ordine di congelamento dei beni del trio che, almeno per il momento, rimarrà in custodia cautelare.
(photo credits: Malta Police Force)
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