Un sessantacinquenne di Siġġiewi è stato condannato ieri a otto anni di carcere per aver forzato il figlio di sette anni ad andare con una prostituta, nel timore che fosse gay.
Il reato ha avuto luogo cinque anni fa quando l’uomo è stato segnalato ai servizi sociali da due prostitute, indignate e preoccupate di quanto accaduto.
Da un’indagine della polizia è emerso che l’uomo ha minacciato una prostituta a Marsa costringendola ad avere rapporti sessuali con il bambino.
L’uomo, i cui due fratelli sono entrambi omosessuali, viveva nel terrore che il figlio fosse gay.
La vittima, che ora ha dodici anni, ha raccontato alla polizia e agli assistenti sociali, che il padre lo ha minacciato di farlo rinchiudere in collegio se avesse raccontato quanto accaduto.
Nel corso del processo l’uomo si è dichiarato non colpevole ma il giudice Audrey Demicoli ha creduto a quanto raccontato dalle prostitute e dal figlio e ha condannato l’uomo a otto anni di carcere per violenza, abuso su minore e minacce.