Un folle, un sociopatico incapace di provare rimorso. Potrebbe essere questo, in conclusione, il riassunto della testimonianza di un ex compagno di cella di Abner Aquilina, il giovane accusato dell’omicidio di Paulina Dembska, brutalmente violentata, seviziata ed uccisa nel gennaio dello scorso anno.
Nella giornata di mercoledì, in aula, l’uomo ha affermato di aver condiviso con l’imputato una stanza dell’Unità Forense per circa un mese. Ebbene, in quel periodo Aquilina avrebbe snocciolato ogni giorno macabri dettagli del delitto, spingendo il testimone a informare un ispettore di polizia, esasperato e tormentato dai suoi racconti.
Stando a quanto emerso in aula e riportato da Times of Malta, pare che Aquilina «continuasse a ridere e scherzare su di lei, raccontando a ogni nuovo detenuto di come avrebbe strangolato questa povera ragazza, per poi violentarla una volta priva di vita», alludendo anche alle persone che quella mattina all’alba transitavano per i giardini dell’Independence Gardens e che avevano descritto la scena come un “individuo impegnato a fare delle flessioni”.
Non solo: dalla testimonianza sarebbe anche emerso che l’imputato in origine avrebbe voluto uccidere la sua ex fidanzata, ma di aver desistito per paura che il padre lo avrebbe ucciso. Le sue mire si sarebbero quindi spostate sulla povera Paulina, che aveva come unica “colpa” l’amore per gli animali: la 29enne si recava spesso ai giardini di Sliema per dare da mangiare a una colonia di gatti. Proprio lì sarebbe stata notata e aggredita dal suo assassino.
Sempre secondo il testimone, lo squilibrio mentale di Aquilina si sarebbe manifestato anche sotto altre forme: l’imputato avrebbe infatti confidato di voler uccidere il suo stesso fratello e il suo avvocato, oltre ad aver compiuto gesti “intimi” davanti allo stesso testimone, che ha affermato come la vicenda della povera Paulina sia finito per tormentarlo: «Questa donna mi ha come posseduto. Aquilina ha ripetuto la storia così spesso, martellandomi la testa, che non riuscivo a dimenticarla» ha aggiunto durante la deposizione. Secondo le cronache dell’udienza, a questa affermazione l’imputato avrebbe reagito con una risata definita “isterica” da Times of Malta.
Il caso dovrebbe tornare in aula il prossimo mese.