È comparso in aula questa mattina l’ultimo dei tre uomini accusati dell’omicidio avvenuto il 5 dicembre scorso a Paceville, dove perse la vita Joseff Rivas, 44enne con doppia cittadinanza rumena e britannica, accoltellato a morte da quello che si pensa possa essere un gruppo della criminalità organizzata rumena.
Davanti al giudice, Ilie Constantine si è dichiarato non colpevole delle accuse di omicidio, porto abusivo di un’arma e possesso della stessa durante un crimine, disturbo della quiete pubblica e sfruttamento dei proventi derivati dal reato di prostituzione.
Il 31enne di nazionalità rumena era stato ricoverato in ospedale subito dopo l’accaduto e non aveva potuto essere incriminato insieme ai fratelli Ionut Iulian Tanase e Dan-Andrei Tanase, finiti in tribunale e poi in custodia cautelare quattro giorni fa. Anche loro, come Constantine, hanno rigettato ogni accusa.
Joseff Rivas è stato accoltellato al culmine di una discussione che, secondo quanto testimoniato in aula dall’ispettore di polizia nella precedente udienza, avrebbe coinvolto sei persone, tra aggressori e aggrediti. Una sorta di “tre contro tre” nel mondo del crimine finito in tragedia, come dimostrato dalle telecamere di videosorveglianza della zona che avrebbero ripreso gli istanti in cui si è scatenata la rissa in Ross Street.
Alla base dell’omicidio ci sarebbero attriti e rivalità all’interno di organizzazioni internazionali che gestiscono giri di prostituzione.
Come raccontato in precedenza, la vittima sembrerebbe aver avuto alle sue spalle un lungo passato criminale tra Inghilterra e Romania, protagonista di atti di brutale violenza in più occasioni. Per questi motivi, Rivas è stato un soggetto conosciuto e di interesse per i servizi segreti internazionali, che avrebbero avuto contatti anche con le forze dell’ordine maltesi in merito a presunti legami con la criminalità organizzata.
In tribunale, anche per Ilie Constantine la difesa non ha avanzato alcuna richiesta di libertà su cauzione. L’uomo è quindi finito in custodia cautelare in attesa che il processo prosegua con la fase di raccolta delle prove.