Si torna a parlare dell’omicidio di Nicolette Ghirxi, la 48enne rinvenuta cadavere nel suo appartamento di Birkirkara nell’agosto 2024, trafitta da una serie di coltellate che non le hanno lasciato scampo.
La donna aveva più volte denunciato per molestie l’ex fidanzato Edward William Johnston, il quale, prima che fosse freddato a colpi d’arma da fuoco dalla polizia la sera stessa dell’omicidio, aveva confessato di aver ucciso l’ex compagna. Solo quattro giorni prima del tragico epilogo, la vittima tornò a rivolgersi alla polizia per segnalare il sospetto che l’uomo fosse tornato sull’arcipelago.
L’inchiesta indipendente avviata sul caso e guidata dal giudice emerito Lawrence Quintano ha individuato lacune sistemiche nella gestione dei casi di violenza domestica nel Paese, proponendo riforme radicali per migliorare la protezione delle vittime e prevenire future tragedie.
Malgrado le denunce per molestie, secondo le testimonianze fornite dagli assistenti sociali che assisterono Ghirxi, la donna si era rifiutata di sottoporsi a una valutazione del rischio non ritenendosi in pericolo, ma come si è visto questa scelta le è costata la vita.
Ora, il rapporto redatto da Quintano propone interventi concreti per affrontare la piaga della violenza domestica che anche a Malta registra percentuali sempre più alte, tra cui rendere obbligatoria le valutazione del rischio per ogni denuncia di violenza domestica o molestie. Nel caso dovesse rimanere facoltativa, il sistema dovrebbe incoraggiare fortemente le vittime a sottoporsi a tale procedura per la loro sicurezza.
L’inchiesta chiede inoltre una maggior efficacia dei tribunali con l’emissione immediata di ordini di protezione, una riorganizzazione dei casi pendenti per ridurre i ritardi, oltre a seminari dedicati ai magistrati per comprendere al meglio il problema della violenza tra le mura di casa.
Nel documento si cita anche il possibile avvio di campagne di sensibilizzazione pubblica sul tema, per aiutare le persone a riconoscere pericoli e situazioni a rischio e aver ben chiari i riferimenti a cui rivolgersi per chiedere aiuto. A questo proposito, si suggerisce l’introduzione di un numero di emergenza breve e facilmente memorizzabile, da pubblicizzare in modo capillare.
Importante anche il fattore prevenzione e formazione, perciò le scuole dovrebbero includere lezioni obbligatorie sulla parità di genere e sull’importanza dell’indipendenza economica.
Tra le altre misure suggerite, protezione immediata per donne incinte e programmi di supporto per gli aggressori, inclusi interventi psicologici. Infine, ultimo ma non per importanza, l’istituzione di un comitato interdipartimentale composto da rappresentanti della polizia, della magistratura e dei servizi sociali per monitorare l’efficacia delle riforme, studiare le misure per contrastare e prevenire i casi di violenza domestica.
(photo credits: Facebook)
Il Corriere di Malta è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato