Dodici anni prima di essere accusato dell‘omicidio di Eric Borg avvenuto il giorno di Capodanno a Rabat, Noel Azzopardi era stato considerato un «pericolo per la società» tanto da spingere uno psichiatra che lo aveva in cura per problemi di salute mentale ad avvisare la polizia poiché il sospettato era risultato essere in possesso di numerose armi da fuoco.
Questa considerazione sarebbe stata riportata in una lettera, inviata dallo specialista alla stazione di polizia di Rabat, dopo aver notato i comportamenti di Azzopardi e la sua volontà di ricoverarsi volontariamente all’Ospedale Mount Carmel per sottoporsi a cure psichiatriche. Il fatto che l’uomo ai tempi possedesse tre fucili da caccia era stato considerato una minaccia per la sicurezza pubblica.
Nonostante ciò, Azzopardi ottenne comunque la licenza per il porto d’armi nel 2016, revocatagli soltanto il 20 febbraio di quest’anno, a parecchie settimane di distanza dall’omicidio di Borg per cui è sospettato.
Ad informare il tribunale della lettera è stato il dottor Joseph Cassar, incaricato dalla Corte di giudicare se Azzopardi fosse idoneo a sostenere il processo a suo carico.
Durante la fase di raccolta prove, Cassar ha affermato che l’imputato ha alle spalle un lungo trascorso nei reparti di psichiatria del Mount Carmel, soggetto a diverse cure per un sospetto stato paranoico con deficit cognitivo. Pertanto, ha raccomandato allo stesso Azzopardi di sottoporsi a ulteriori esami per valutare eventuali altri disturbi e per ottenere un quadro più completo del suo stato di salute mentale.
Dopo l’omicidio, durante una perquisizione nella residenza di Azzopardi, la polizia ha rinvenuto nove fucili da caccia, sei dei quali registrati a suo nome e gli altri al padre.
Secondo la ricostruzione fornita da lui stesso recandosi in caserma subito dopo il crimine, l’uomo si trovava all’interno di un terreno di sua proprietà a Rabat, quando ha iniziato a litigare con Borg perché mosso dal livore scaturito da delle frasi che quest’ultimo gli avrebbe rivolto, senza però fornire una concreta motivazione.
Successivamente, ha raggiunto la vittima in Triq Fidloqqom, sparandogli un colpo di fucile alla schiena, seguito da un secondo proiettile che gli ha trafitto il fianco dandogli il colpo di grazia, mentre era già disteso a terra.
L’autopsia ha poi rivelato che Borg è morto quasi sul colpo a causa della perforazione di un polmone e della parte destra del cuore, con successivo shock ipovolemico.