Elliot Paul Busuttil potrebbe aver ucciso Mario Farrugia per pagarsi la droga? Possibile, almeno stando a quanto ha testimoniato in tribunale una donna di origini rumene, amica dell’imputato e di suo fratello.
Il corpo del 62enne di Pembroke, dichiarato scomparso il 28 marzo scorso, era stato ritrovato il 5 aprile in avanzato stato di decomposizione, nel bagagliaio della Peugeot 407 di sua proprietà parcheggiata in un’area isolata a Qormi. Secondo l’autopsia, il 62enne sarebbe stato ucciso con 45 coltellate.
I filmati delle telecamere della zona sembravano aver ripreso un uomo vestito di nero con indosso una mascherina mentre usciva dal veicolo della vittima e si asciugava poi le mani con uno straccio.
Il cerchio attorno a Busuttil, divenuto poi il sospettato numero uno dell’efferato atto criminale, si era stretto grazie al tracciamento dei movimenti del suo telefonino e di quello di Farrugia: i due cellulari avrebbero infatti agganciato le stesse celle nella zona di Msida nella notte tra il 28 e il 29 marzo, per poi trovarsi ancora vicini nella zona di Attard e Marsa, prima che il telefonino della vittima si spegnesse.
Secondo i media maltesi, a rendere la posizione di Busuttil (che si dichiara innocente) ancora più pesante è la testimonianza della donna rilasciata lo scorso mese di maggio, risentita poi anche in udienza martedì 20 settembre, che afferma come l’imputato la sera prima che Farrugia venisse ucciso si trovasse in uno stato di agitazione e in cerca di soldi per comprare sostanze stupefacenti. La donna, che lavora in un “gentleman’s club” di Paceville, ha inoltre sostenuto di essersi trovata a casa del presunto omicida la notte del 28 marzo, ma di averla lasciata poco dopo.
Infine, la testimone avrebbe spiegato di essere in amicizia con Busuttil dal 2018, ma di non averlo mai frequentato assiduamente e di non aver mai avuto relazione sentimentale con lui, oltre a non aver mai conosciuto o sentito nominare Mario Farrugia, se non dai telegiornali.
Nella giornata di martedì 20 settembre Busuttil è nuovamente comparso in aula per un processo parallelo, che lo vede accusato di possesso aggravato di stupefacenti. Vicenda risalente al 2018.
Secondo l’accusa, l’imputato avrebbe utilizzato un garage situato nella baia di St. Paul e affittato a suo nome, come luogo di spaccio. Da successive indagini della polizia sarebbero poi emersi movimenti sospetti all’interno della struttura, con diverse persone che entravano e uscivano nell’arco della giornata. Questo ha portato la polizia a chiedere un mandato di perquisizione, grazie al quale sono state rinvenute ingenti quantità di sostanze stupefacenti, rivelatesi poi cocaina ad alto livello di purezza.
Libero su cauzione, Busuttil sarebbe tornato presto in carcere per violazione delle condizioni di libertà. Uscito una seconda volta su cauzione, l’imputato è stato poi definitivamente arrestato per l’accusa dell’omicidio di Mario Farrugia.
I legali difensori del 38enne hanno messo in dubbio le prove raccolte, affermando che, nonostante il garage fosse affittato dall’imputato, sarebbe stato frequentato da molte persone, con queste ultime non menzionate dall’accusa.
L’udienza per la condanna di Busuttil per possesso droga è prevista per ottobre, mentre l’accusa di omicidio tornerà in aula a novembre.