Si conclude con una dichiarazione di colpevolezza il caso dell’omicidio di Mario Farrugia, il 62enne di Pembroke trovato morto nel baule della propria auto il 5 aprile 2022 a Qormi.
Unico sospettato del delitto è sempre stato il 40enne Elliot Paul Busuttil, che nella mattinata di giovedì ha deciso di confessare, dopo essersi sempre dichiarato estraneo ai fatti. I legali difensori sono riusciti ad arrivare a un patteggiamento con i familiari della vittima: 35 anni di carcere. L’accordo è stato raggiunto con il benestare anche di una seconda vittima della follia dell’imputato. Si tratta di Emil Marinov, 57enne di origini bulgare che Busuttil avrebbe quasi ucciso nel 2020. Stando alle ricostruzioni, pare che l’imputato abbia compiuto questi insani gesti per trovare soldi da spendere in droga.
La storia criminale dell’imputato è agghiacciante. Nel 2020 ha pubblicato su Facebook un “annuncio trappola”, mettendo in vendita degli altoparlanti. Annuncio al quale ha risposto proprio Marinov. Una volta incontratisi, Busuttil avrebbe convinto la vittima ad accompagnarlo in una zona di campagna di Ta’ Qali, dove avrebbe sfogato tutta la sua furia. Armato di una mannaia, ha infatti colpito Marinov alla nuca infliggendogli poi ben 25 ferite alla testa e alla parte superiore del corpo. Nonostante le gravissime ferite, l’uomo riuscì miracolosamente a salvarsi dall’aggressione, anche se con una invalidità permanente. Busuttil fuggì poi con 120 euro rubati a Marinov, per essere arrestato poco dopo a casa della madre, ad Attard.
Invece, per l’omicidio di Farrugia, sono state le riprese delle telecamere a circuito chiuso e i dati sulla posizione del telefono cellulare a portare gli investigatori sulle tracce di Busuttil, finito agli arresti il 14 aprile, 9 giorni dopo la scoperta del corpo.
Ora, la confessione del 40enne semplifica e accorcia notevolmente i tempi processuali. L’ultima sentenza, in cui il magistrato emetterà la sentenza di condanna definitiva, è stata fissata per il mese di marzo.