Clima di tensione lunedì sera dentro e fuori il tribunale di Gozo durante la prima udienza per l’omicidio di Fawaz Najem, il giovane siriano accoltellato a morte nel corso di una rissa scoppiata lo scorso sabato 7 maggio in un appartamento situato in Triq il-Wied, a Marsalforn.
Secondo quanto riportano i media locali, parrebbe che l’edificio sia stato circondato da un folto gruppo di siriani che hanno messo in allarme le forze dell’ordine, presenti sul posto anche con agenti della squadra speciale in tenuta antisommossa, che hanno monitorato gli accessi all’area ed al porto nell’imbarco traghetti.
Comparso davanti al giudice, Maher Aljasem, il 24enne proveniente dalla Siria e residente a Marsalforn, accusato di aver ucciso Najem e di aver ferito a colpi di coltello un altro connazionale, si è dichiarato non colpevole.
Non è stata avanzata nessuna richiesta per la libertà su cauzione, quindi per ora Aljasem rimarrà in prigione fino alla prossima udienza.
Secondo le prime ricostruzioni sulla sera dell’omicidio, sembrerebbe che Fawaz Najem sia stato accoltellato mentre tentava di sedare la rissa scaturita da un diverbio in atto già dal mattino dello stesso sabato e, per questo, sia finito per essere il bersaglio dei fendenti sferrati dagli altri uomini coinvolti nell’episodio, un gruppo di otto persone suddivise in due “fazioni”.
Fawaz Najem sarebbe stato soccorso e trasportato già privo di sensi, con ferite da taglio ed un grave trauma cranico al Gozo General Hospital da tre concittadini, ma i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.
I prossimi interrogatori saranno cruciali per delineare le dinamiche che si sono innescate tra i due gruppi “rivali” e gli episodi di estrema violenza che hanno portato al tragico epilogo di qualche giorno fa dove, a perdere la vita, è stato un giovane di soli 25 anni.