Un agente di polizia è stato condannato dopo essere stato dichiarato colpevole di aver arrecato lievi ferite ad una donna che non aveva raccolto le deiezioni del proprio cane davanti alla sua casa ad Attard.
Era il 18 agosto 2022 quando il poliziotto, Elton Buckingham, ha aggredito una cittadina di origine brasiliana che, secondo le ricostruzioni, non era stata in grado di raccogliere tramite l’apposito sacchettino le feci del proprio cane a causa di una consistenza meno solida del solito.
Il tutto sarebbe iniziato con una diatriba verbale tra la donna e la moglie dell’agente che, secondo quanto riferito dalla vittima in fase di denuncia, l’avrebbe trattenuta per un braccio con il marito che sarebbe intervenuto sferrandole alcuni colpi alle spalle. Questo primo attacco sarebbe stato in seguito accompagnato da spintoni e colpi alla nuca, provocandole lesioni di lieve entità e la caduta degli occhiali dalla testa.
Una volta rialzatasi da terra, la donna avrebbe seguito la coppia fino alla loro automobile per scattare delle foto alla targa scatenando la reazione di Buckingham che, sempre secondo la vittima, avrebbe tentato addirittura di investirla.
La corte ha inoltre fatto presente come l’imputato, l’indomani dell’aggressione, è corso a denunciare l’accaduto alla stazione di polizia fornendo una versione contrastante da quella da quella della vittima.
Davanti ai “colleghi” l’uomo pare aver dichiarato di essere intervenuto in difesa della moglie che avrebbe semplicemente chiesto alla donna di legare il proprio cane e di raccoglierne i bisogni.
A quel punto, quando la proprietaria dell’animale avrebbe iniziato ad urlare e mostrare ostilità, Buckingham sarebbe intervenuto per separarle, causandone involontariamente la caduta.
Nonostante la mancanza di testimoni oculari e di prove video fornite dalle telecamere a circuito chiuso della zona, fin da subito questa versione non ha convinto il tribunale che ha formalizzato nei confronti dell’imputato le accuse di aggressione, violenza fisica, psicologica, e disturbo della quiete pubblica, condannandolo a 18 mesi di reclusione sospesi per 28 mesi, emanando inoltre un’ordinanza restrittiva della validità di tre anni a favore della vittima.
Alla base della scelta del giudice vi sarebbe la mancanza di rimorso da parte dell’imputato che durante il processo è parso sminuire più volte l’accaduto, deridendo addirittura la donna per le lesioni subite, fornendo inoltre una versione incongruente in un contesto in cui l’uomo sembrerebbe essersi reso protagonista più volte nel corso degli anni di battibecchi con altri proprietari di animali.
Pur tenendo conto di queste premesse e del fatto che il ruolo di Buckingham in quanto poliziotto lo avrebbe dovuto frenare di fronte simili liti, la corte ha deciso di non imporre una pena detentiva effettiva raccomandando inoltre che questa condanna non causasse il licenziamento dell’imputato che, dal punto di vista professionale, avrebbe sempre mantenuto una condotta impeccabile.