Riciclaggio di denaro, furto, stalking e sequestro di persona. Sarebbero questi alcuni dei reati contestati ai rappresentanti di No Deposit Cars, società di noleggio e vendita di veicoli finita al centro di pesanti polemiche per presunti illeciti nei confronti di alcuni ex clienti.
Sono infatti 25 le persone che congiuntamente hanno deciso di chiedere l’avvio di un’inchiesta giudiziaria sulla società e i suoi esponenti: Christian Borg, Joe Camenzuli, Luke Milton, Thorne Mangion, James Spiteri e Tyson Grech. Gli avvocati Jason Azzopardi e Kris Busietta, rappresentanti le presunte parti lese nella giornata di lunedì hanno consegnato alla magistratura un plico di 39 pagine, contenenti le motivazioni della richiesta. Per tutelarne la sicurezza, i nomi degli ex clienti non sono stati resi noti.
Le accuse sarebbero decisamente gravi; tra queste anche il sequestro di persona. Secondo quanto indicato nel documento riportato dai media locali, qualche anno fa Borg e Milton avrebbero ingaggiato un serbo ed un maltese per sequestrare un cittadino maltese, con l’intento di costringerlo a firmare delle cambiali. Secondo le testimonianze, alla vittima sarebbero state legate le mani e coperto il volto, prima di caricarlo nel bagagliaio di un’auto. Successivamente sarebbe stato portato in un garage a Mqabba, picchiato e costretto a firmare 18 cambiali da 1.000 euro ciascuna.
Non solo: tra le pratiche di “routine” della società ci sarebbe il danneggiamento volontario delle automobili a noleggio affidate ai clienti, al fine di chiedere a questi ultimi il risarcimento dei danni. Per farlo, verrebbero ingaggiate persone estranee alla società. Tra gli atti più eclatanti, ci sarebbe l’incendio di una Citroen commissionato e portato a termine mentre la vettura era sotto noleggio, circa tre anni fa.
Infine, il riciclaggio di denaro: Borg sarebbe stato solito recarsi al parcheggio dell’aeroporto di Malta e caricare nell’auto di Tyson Grech sacchi neri pieni di contanti “molto al di sopra” della soglia di 10mila euro e non meno di una volta ogni due settimane. Sempre secondo il documento presentato alla magistratura, la pratica sarebbe iniziata dopo il 2019.
«La presunzione legale – si leggerebbe nel documento riportato dai Malta Today – è che si tratti di denaro derivato da un’attività criminale o dalla commissione di un reato. Sarebbe quindi necessario avviare immediatamente un’indagine giudiziaria».
Nonostante la preventiva omissione dei nomi dei denuncianti, alcuni di essi si sarebbero detti disposti a testimoniare davanti al magistrato, in modo tale che il tribunale possa confermare la veridicità delle deposizioni.