È tornato ad essere discusso nelle aule di tribunale, nel pomeriggio di mercoledì, il caso del parroco di Marsaxlokk, accusato di riciclaggio di denaro ed appropriazione indebita.
Luke Seguna, attualmente in regime di custodia cautelare, avrebbe insospettito gli inquirenti a seguito di movimenti “anomali” operati attraverso diversi conti bancari intestati a suo nome, alcuni dei quali raggiungerebbero somme a sei cifre, oltre ad una collezione personale di cinque moto e due auto che configura uno stile di vita ben al di sopra del reddito del prelato, le cui uniche entrate economiche deriverebbero dal servizio offerto alla Curia.
I dettagli legati alle finanze del parroco della cittadina a sud dell’isola sono emersi nel corso della fase di raccolta delle prove che ha fatto seguito all’udienza tenutasi la scorsa settimana, nel corso della quale Seguna ha accusato un malore in aula.
Indagini approfondite che si sono susseguite da mesi da parte delle autorità giudiziarie hanno mostrato discrepanze tra lo stipendio percepito da Seguna in qualità di parroco di Marsaxlokk (circa 16.000 euro nel 2016, che è salito a poco più di 20.000 euro nel 2022) ed i movimenti legati ai suoi conti correnti attivi in diversi istituti bancari, che custodirebbero centinaia di migliaia di euro.
Secondo quanto riportato da Malta Today, sempre negli ultimi sei anni, infatti, l’uomo di Dio avrebbe percepito uno stipendio totale di 75.000 euro lordi, mentre il suo reddito sarebbe stato di circa 450.000 euro, con gli ispettori che hanno notato come nello stesso arco di tempo oltre 200.000 euro in contanti siano stati depositati sui dieci diversi conti correnti intestati a Seguna.
Conti in banca a parte e sempre nello stesso lasso di tempo, il sacerdote avrebbe acquistato anche cinque motociclette, una Fiat 500 e una Land Rover, oltre ad un garage a Paola che l’imputato avrebbe acquistato alla fine dello scorso anno ricevendo un prestito dalla Curia.
Un altro nodo da sciogliere è legato all’andamento del conto parrocchiale della cittadina, in calo dal 2017 (complice anche la pandemia), in contrasto con un l’incremento dei fondi personali del parroco.
A tal riguardo l’imputato, che sin dall’inizio si è dichiarato non colpevole, ha specificato che gli introiti personali derivavano unicamente dalla celebrazione di matrimoni, pratica per cui sono spesso previste donazioni dalle coppie di sposi e dalle loro famiglie.
Un conto corrente con 80.000 euro denominato “Messe”, in sei anni ha registrato prelievi da 107.000 euro di cui 52.000 euro in contanti, 9.000 euro per acquisti nei supermercati e circa 7.000 euro nei ristoranti. Seguna ha specificato che si trattavano di fondi personali e che il nome dato al conto corrente sarebbe stato frutto del caso, la prima parola che gli era venuta in mente.
Ulteriori dettagli hanno poi sollevato dubbi negli inquirenti che hanno notato una serie di assegni emessi a favore di una terza persona, un anziano signore che nel 2020 avrebbe chiesto soldi in prestito a Seguna, in qualità di prete di Marsaxlokk, per donarli in beneficienza. Cifre che sarebbero poi rientrate nelle casse personali del prete sempre attraverso assegni bancari, incassati nel periodo in cui l’anziano era stato certificato come affetto da demenza, deceduto poi lo scorso anno.
Un altro dettaglio sul caso che ha agitato particolarmente le acque riguarda i circa 150.000 euro che, secondo quanto riportato da Times of Malta, sarebbero stati spesi nel corso degli anni su siti web “sospetti” in grado di offrire spettacoli in diretta. Un aspetto contestato dalla difesa di Seguna, che ha interrotto la testimonianza dell’accusa sostenendo come la natura dei portali risulti irrilevante ai fini del caso.
La prossima seduta per la raccolta delle prove dovrebbe tenersi mercoledì 24 agosto, quando saranno chiamati a testimoniare al banco alcuni civili.