È proseguito nella giornata di mercoledì il processo sulla morte di Marie Claire Lombardi, la 45enne che ha perso la vita il 22 ottobre 2022 in un incidente stradale a Rabat, mentre era in sella alla sua motocicletta. La donna è scivolata sull’asfalto a causa di una grossa quantità di residui di olive presenti sul manto stradale, diventate una vera e propria poltiglia dopo essere state schiacciate dai veicoli in transito.
Unico indiziato per la morte della motociclista è Joseph Cortis, 79enne residente a Dingli, che continua a dichiararsi innocente dell’accusa di omicidio involontario.
A inchiodarlo sarebbero le testimonianze di alcuni automobilisti, che avrebbero visto il furgone dell’imputato perdere delle casse di olive nella zona in cui poi si è verificato l’incidente mortale. Ad affermarlo in tribunale l’ispettore di polizia che sta seguendo le indagini.
Dopo l’appello lanciato dalle forze dell’ordine, nel mese di dicembre si sarebbe infatti fatto avanti un uomo, presente sul posto proprio mentre il furgone di Cortis avrebbe presumibilmente perso il carico. Il testimone, che in quel momento viaggiava a bordo della sua auto in compagnia della moglie, avrebbe identificato in un Isuzu di colore blu il furgone che avrebbe sparso le olive sulla carreggiata, fornendo anche un dettaglio utile all’identificazione del mezzo, un adesivo apposto nella sua parte posteriore.
Oltre all’uomo, anche altri testimoni avrebbero poi raccontato di aver visto il furgone perdere almeno un contenitore di olive. Sulla base delle informazioni raccolte, la polizia è quindi riuscita a risalire al furgone dell’imputato, sequestrandolo e perquisendo anche l’uliveto nel quale l’uomo lavora.
In aula, l’avvocato difensore di Cortis ha tentato di mettere in dubbio gli esiti delle indagini, affermando che altri due furgoni carichi di olive sarebbero transitati nella zona prima della tragedia, chiedendo se fossero stati effettuati controlli anche su quei mezzi.
L’ispettore di polizia avrebbe però risposto che gli altri mezzi non avrebbero avuto alcuna corrispondenza con le testimonianze raccolte. Alla luce delle prove presentate, il magistrato di turno ha annunciato che ci sono elementi sufficienti per procedere con il processo a carico di Cortis, fissando la prossima udienza a giugno.