I familiari di Joseph Ellul faranno causa a sei dipendenti di WasteServ, società proprietaria dell’inceneritore di Marsa dove il 38enne ha perso la vita mentre lavorava, il 10 maggio del 2022. Le conclusioni dell’inchiesta giudiziaria sulla tragedia sono chiare: ci sono tutti gli elementi per avanzare l’accusa di omicidio colposo.
Ellul era stato trovato con la gola tagliata da alcuni colleghi nei pressi del macello pubblico di Marsa, dove lavorava come operatore presso l’impianto di trattamento termico. Una fine orrenda, causata da un macchinario inceppato che ha spinto la vittima a infilare la testa all’interno di uno sportello per capire cosa non stesse funzionando. Un gesto avventato e forse incosciente, ma reso possibile anche dalla mancanza delle necessarie misure di sicurezza nell’impianto. Stando ai risultati dell’inchiesta, il portello non aveva infatti protezioni, reti o qualsiasi altro dispositivo di protezione. Da qui le indicazioni del magistrato di turno, secondo il quale tutti e sei i dipendenti coinvolti nelle indagini dovrebbero essere accusati di aver causato involontariamente la morte di Ellul, a seguito di violazioni delle normative sulla salute e sicurezza. Non solo: la Corte ha inoltre raccomandato di avviare procedimenti nei confronti di altre persone per falsa testimonianza. È infatti probabile che alcuni testimoni abbiano mentito sotto giuramento, per insabbiare le mancanze dell’azienda e sviare le indagini sulla morte di Ellul.
Ora Pasqualina Ellul e Carmen Bonnici (rispettivamente madre e sorella della vittima) hanno deciso di fare causa a WasteServ, chiedendo i danni per la prematura scomparsa del proprio caro. I dipendenti destinatari della denuncia sono il direttore generale del macello pubblico e i sei dipendenti di WasteServ nominati dal magistrato inquirente: l’amministratore delegato Richard Bilocca, gli operai Ryan Mark Cachia, Ryan Cauchi e Aylin Fleri, e i responsabili della sicurezza e della salute Stefan Salamone e Silvan Borg.
Dal canto suo, WasteServ rispedisce le accuse al mittente, con queste parole rilasciate da un portavoce dell’azienda: «Rifiutiamo fermamente qualsiasi accusa. La direzione e i dipendenti coinvolti non sono ancora stati raggiunti da alcuna lettera giudiziaria». E ancora: «nessuno è responsabile della morte del loro collega, avvenuta a causa di un incidente imprevedibile che ha lasciato tutti scioccati. WasteServ continua a esprimere piena solidarietà alla famiglia della vittima per la tragica perdita».