Il proprietario di un bar di Valletta è stato condannato a scontare quattro anni di carcere dopo essere stato riconosciuto colpevole di molestie sessuali a danno di una sua dipendente, una cameriera di 16 anni, che aveva invitato a casa sua col pretesto di discutere di questioni finanziarie legate al locale. La giovane ha subito denunciato l’accaduto verificatosi il 15 luglio 2023, dando il via a un’indagine che ha portato ora alla condanna dell’uomo.
La minore, a quel tempo studentessa, ha spiegato che aveva da poco iniziato a svolgere la mansione di cameriera presso il bar dell’indagato, il quale, dopo il terzo turno di lavoro, aveva chiesto a lei e a un altro dipendente di recarsi a casa sua per discutere degli introiti del locale.
Una volta raggiunta l’abitazione, il collega della giovane è rimasto in soggiorno con la moglie del titolare, mentre quest’ultimo ha chiesto alla 16enne di seguirlo in camera da letto, domandandole se facesse uso di sostanze. Percependo del disagio, la minore ha risposto negando, scegliendo di tornare in soggiorno dove a lei e al collega sono stati offerti alcolici e sigarette.
Di lì a poco, la ragazzina ha dichiarato di volersene andare per raggiungere la sua famiglia alla festa di paese e, il datore di lavoro, si è offerto di chiamarle un taxi accompagnandola fuori. Tuttavia, prima che salisse a bordo del veicolo, l’uomo si è avvicinando baciandola contro la sua volontà e toccandola nelle parti intime.
Sconvolta, la 16enne ha immediatamente contattato il fidanzato e insieme si sono recati alla polizia per sporgere denuncia.
Durante il processo, l’imputato ha negato ogni accusa, sostenendo di aver invitato i due dipendenti a casa sua perché, visionando le immagini della videosorveglianza, aveva sospettato che la giovane stesse sottraendo denaro dalla cassa del locale. Inoltre, ha affermato che la conversazione in camera da letto tra i due era avvenuta solo perché quella stanza era dotata di aria condizionata e che la cameriera era preoccupata perché lui le aveva comunicato che sarebbe stata licenziata.
Tuttavia, il tribunale ha ritenuto la versione dell’uomo poco credibile, definendo inoltre “inaccettabile” il suo comportamento in qualità di datore di lavoro. L’individuo è stato infine condannato a quattro anni di carcere, con l’obbligo di sottoporsi a un percorso terapeutico. Inoltre, il suo nome è stato inserito nel registro degli autori di reati sessuali.
(immagine di archivio, credits: Terry Caselli Photography)
Il Corriere di Malta è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato