Per finire in carcere a Malta non è sufficiente molestare delle ragazze minorenni.
È quanto conferma una recente sentenza del tribunale, che ha condannato un operatore sanitario di 61 anni a pagare una multa e a trascorrere un periodo in libertà vigilata, dopo essere stato condannato per aver compiuto e richiesto atti sessuali non consensuali nel novembre del 2018.
Per di più, con aggravante: Norman Bugeja lavora infatti per l’Agenzia per il Benessere dei richiedenti asilo presso una struttura pubblica che offre assistenza residenziale e sanitaria a diversi ragazze e ragazzi divisi sui due piani dell’edificio. Persone quindi vulnerabili, soprattutto dal punto di vista emotivo. Un aspetto che non avrebbe però fermato l’uomo, che avrebbe proposto più volte alle giovani di fare sesso con lui, in cambio di somme che andavano dalle 20 alle 50 euro.
L’operatore sanitario sarebbe entrato più volte nella stanza dove dormivano tre ragazze, svegliandone una per offrirle soldi in cambio di piacere e mostrandole le sue parti intime. Il racconto della giovane sarebbe stato confermato dalle stesse compagne di stanza.
E ancora, un’altra minorenne sarebbe stata nelle mire del pervertito, che le avrebbe fatto le medesime proposte, arrivando in un’occasione a palpeggiarla e offrendole 20 euro in cambio di un rapporto e di dormire con lui. La ragazza avrebbe rifiutato, tenendo però la banconota offertale come prova da mostrare alle autorità.
Secondo le ricostruzioni, Bugeja era l’unico a entrare nelle stanze delle ragazze da solo, spesso urlando, tanto da far loro pensare si trattasse di un responsabile della struttura. Tutti gli altri operatori lavorerebbero infatti in coppia, composta da almeno una donna. A confermare le azioni dell’uomo ci sarebbero anche alcune fotografie, che lo mostrerebbero entrare nelle camere da letto da solo.
Le giovani hanno inoltre testimoniato come l’uomo riservasse trattamenti violenti nei loro confronti, dando ordini sulle pulizie e lanciandolo loro l’acqua in faccia per svegliarle, sia al mattino che di notte.
«Mi svegliava e mi chiedeva di seguirlo – ha raccontato una delle vittime – agitando un biglietto da 50 euro e mostrandomi le sue parti intime».
Come detto, l’uomo è stato ritenuto colpevole di atti sessuali non consensuali e di aver chiesto favori sessuali alle minorenni. Ma non andrà in carcere: Bugeja se la caverà infatti con 8.000 euro di multa più 2.334 euro di spese processuali e tre anni di libertà vigilata, nonostante la legge maltese per questi reati preveda una pena dai tre ai sette anni di carcere.
L’imputato è stato infine assolto per mancanza di prove dall’accusa di offesa alla morale in luogo pubblico e di aver commesso un reato che avrebbe al contrario dovuto contrastare, in quanto funzionario pubblico.