Abner Aquilina è stato trasferito dal Mount Carmel al reparto forense, situato sempre all’interno della struttura ma posto sotto la responsabilità delle autorità carcerarie.
Il giovane sospettato del brutale omicidio di Paulina Dembska avvenuto a inizio gennaio del 2022, avrebbe minacciato almeno un membro del personale infermieristico, “colpevole” di non avergli portato delle prostitute, oltre ad essersi lasciato andare a commenti inappropriati nei confronti di una seconda infermiera, molestandola verbalmente.
Nella giornata di mercoledì, riporta Malta Today, in tribunale ha testimoniato l’amministratore delegato della struttura psichiatrica, affermando che la richiesta di trasferimento è partita dall’avvocato dell’ospedale, proprio alla luce dei comportamenti di Aquilina, giudicati pericolosi.
La seduta si è resa necessaria a fronte di un’istanza presentata dalla difesa, presentata per segnalare il trasferimento dell’imputato, nonostante il tribunale ne avesse disposto il ricovero nei reparti di competenza del Mount Carmel.
L’amministratore delegato ha illustrato le difficoltà di tenere Aquilina assieme agli altri degenti, molti dei quali considerati vulnerabili, affermando che sebbene la struttura psichiatrica sia “sicura”, non vi sono presenti delle guardie armate, evidenziando inoltre che i detenuti che hanno bisogno di cure psichiatriche vengono sempre indirizzati presso l’unità forense.
La difesa ha tentato di fare leva sui progressi fatti da Aquilina grazie a uno psichiatra specializzato, affermando inoltre di non voler alcun privilegio speciale, ma solo che venga curato nei reparti indicati dal tribunale.
Durante l’udienza sarebbero inoltre emersi alcuni particolari sul “soggiorno” del presunto omicida nell’ospedale psichiatrico. Per stessa ammissione del suo avvocato (che si sarebbe dichiarato contrariato a riguardo), ad Aquilina sarebbe stato consentito di ordinare cibo tramite un’applicazione mobile e addirittura di avere accesso ai social.
In sostanza, per i legali del giovane, il trasferimento violerebbe le disposizioni del tribunale, pertanto hanno chiesto che il loro assistito torni nei reparti di psichiatria dell’ospedale. Richiesta rispedita al mittente dalla dirigenza dell’ospedale, che ribadisce come la presenza del sospettato potrebbe mettere a rischio la sicurezza degli altri ospiti.
Il tribunale ha fissato la prossima udienza per lunedì 29 maggio, quando verranno ascoltati nuovi testimoni.