In un caso allarmante che mette in luce l’impatto devastante della tossicodipendenza sulle famiglie, due fratelli gemelli di 39 anni sono stati accusati di aver minacciato i loro anziani genitori a seguito di una violenta lite scoppiata tra le mura di casa, presumibilmente innescata dal rifiuto di fornire loro altri soldi per comprare la droga.
La triste vicenda è emersa lunedì in tribunale, quando i due sono stati chiamati in giudizio dichiarandosi non colpevoli di aver usato violenza fisica e psicologica, causando anche sofferenza mentale ai loro genitori anziani indotti a temere violenza, minacce, oltre ad aver distrutto i mobili di casa delle presunte vittime. Inoltre, entrambi sono stati anche accusati di non aver rispettato un’ordinanza alla quale erano soggetti per precedenti procedimenti penali.
Uno dei fratelli è stato anche accusato di aver brandito un’arma da fuoco nel tentativo di estorcere denaro ai propri genitori, oltre che di resistenza violenta, minacce e lievi lesioni ad un pubblico ufficiale, e di aver agito mentre beneficiava della sospensione condizionale della pena.
Secondo la testimonianza fornita in aula dall’ispettore, i genitori si sono rivolti all’Unità per la violenza domestica il 17 marzo per segnalare il continuo calvario che avrebbero vissuto per mano dei gemelli, che avrebbero incessantemente richiesto denaro per acquistare la droga, arrivando a creare scompiglio in casa quando non lo ottenevano, distruggendo la mobilia.
Il padre avrebbe rivelato alle forze dell’ordine di aver speso oltre un milione di euro nel corso degli anni per sostenere le dipendenze dei suoi figli. In un episodio, uno dei fratelli avrebbe afferrato l’arma da fuoco mentre il padre la stava pulendo, usandola per minacciarlo dopo che l’uomo si era rifiutato di dargli i soldi per la droga.
Il legale difensore degli accusati ha fatto richiesta per ottenere la libertà su cauzione, facendo leva sulla cronologia degli eventi ed in particolare il fatto che il padre dei due abbia sporto denuncia a distanza di tempo dall’episodio con l’arma da fuoco sopra elencato, suggerendo che se i genitori avessero realmente temuto per la propria sicurezza, lo avrebbero denunciato tempestivamente.
Tuttavia, il tribunale ha respinto la richiesta esprimendo preoccupazioni per la natura delle accuse e il potenziale inquinamento delle prove, dati i frequenti contatti dei gemelli con i propri genitori, ed il fatto che questi ultimi devono ancora essere chiamati a testimoniare. Entrambi i fratelli – come detto – hanno respinto le accuse a loro carico e sono stati trattenuti in custodia cautelare in attesa del proseguimento delle indagini.